Arpa FVG ha completato uno studio preliminare sulla presenza delle microcistine nelle acque regionali

Arpa FVG ha portato a termine una campagna di monitoraggio delle microcistine nelle acque superficiali del Friuli Venezia Giulia, analizzando 28 campioni prelevati in corsi d’acqua e laghi del territorio regionale. In particolare, con il supporto della SOS Qualità delle Acque Interne, i prelievi sono stati eseguiti in prossimità di alcuni punti di balneazione e in punti di controllo di acque utilizzate per l’estrazione di acqua potabile (acque a specifica destinazione)

La campagna è stata disegnata come uno studio sulla presenza di queste tossine nelle acque regionali, in previsione dell’adeguamento del panel analitico del Laboratorio di Arpa FVG all’evoluzione della normativa. La direttiva (UE) 2020/2184 prevede infatti che le acque destinate al consumo umano soddisfino i valori di parametro per le microcistine (limite di 1,0 µg/L) entro il 12 gennaio 2026.

Le microcistine sono delle epatotossine prodotte dai cianobatteri, batteri fotosintetici Gram-negativi noti anche come alghe verde-azzurre. Questi microrganismi possono proliferare nei bacini lacustri o in quelli di stoccaggio artificiali, o in altri serbatoi naturali, in presenza di un’elevata irradiazione e temperatura, bassa turbolenza dell’acqua e alta concentrazione di nutrienti (azoto, fosforo ecc.).

Sebbene le microcistine siano presenti principalmente all’interno dei microrganismi (tossine intracellulari), alte concentrazioni di questi inquinanti possono essere raggiunte nei corpi idrici in seguito a senescenza e lisi cellulare. Tuttavia i trattamenti di potabilizzazione delle acque che vengono svolti prima della loro distribuzione sono normalmente in grado di rimuovere sia le microcistine libere che i microrganismi che le producono.

Il Laboratorio di Arpa FVG per rilevare e quantificare le microcistine nelle acque utilizza un metodo immunoenzimatico ELISA, accreditato ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018, con un limite di rilevabilità di 0,1 µg/L. Tutti i campioni analizzati nell’ambito di questo primo studio preliminare sono risultati essere negativi.