MASE e ISPRA affidano ad Arpa FVG l’attività pilota per l’analisi del DNA ambientale
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Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nell’ambito della direttiva Strategia Marina, hanno affidato ad Arpa FVG l’attività pilota per l’analisi del DNA ambientale per la ricerca di specie non indigene nel Mare Adriatico.
La presenza di specie non indigene (Descrittore 2) è uno degli 11 parametri identificati dalla Strategia Marina per ottenere indicazioni sullo stato dell'ecosistema e individuare le azioni da intraprendere al fine di raggiungere il buono stato ambientale (Good Environmental Status - GES).
Questo descrittore riguarda la ricerca di specie non indigene-NIS o aliene, cioè tutte quelle specie o sottospecie introdotte al di fuori del loro areale di distribuzione naturale e della loro potenziale dispersione naturale.
La presenza di una specie non indigena è il risultato di un'introduzione volontaria o involontaria, dovuta ad attività umane riferite -in questo caso- all'ambiente marino, ai traffici marittimi (acque di zavorra delle navi e fouling) e all’acquacoltura (introduzioni volontarie di specie da allevare e introduzioni involontarie di specie associate).
L'attività pilota per il Descrittore 2 interessa soltanto un'area per sottoregione. Ad Arpa FVG è stato affidato il compito di eseguire le analisi al fine di ricercare la presenza di specie non indigene nell'ambito della Sottoregione Adriatica.
La Direttiva MSFD, infatti, ha suddiviso le acque marine europee in regioni e sottoregioni. Nei mari italiani, la Sottoregione Adriatica coinvolge -oltre alla nostra regione- anche Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia.
Martedì 1 luglio 2025 è stata quindi condotta la prima campagna di prelievo e filtrazione di acqua marina presso due zone: una prossima alla AMP di Miramare, non direttamente interessata dai vettori di introduzione, e l’altra presso il porto di Trieste, maggiormente esposta al rischio di contaminazione. In totale, sono stati campionati 120 litri di acqua marina suddivisi in 4 stazioni di monitoraggio (2 quote per stazione, 3 repliche ogni quota).
La metodologia del DNA ambientale può rappresentare uno strumento molto sensibile per l’identificazione precoce delle specie aliene, tuttavia un censimento completo delle specie non indigene deve essere effettuato combinando le classiche analisi morfologiche con le più innovative tecniche molecolari di DNA ambientale.
Le analisi morfologiche dei campioni eseguite con il metodo della microscopia ottica verranno eseguite da Arpa FVG, mentre l’estrazione del DNA e le analisi dei dati molecolari ottenuti saranno a carico di ISPRA.
Per maggiori informazioni:
Ultimo aggiornamento 14/7/2025
URL: https://www.arpa.fvg.it/temi/temi/acqua/news/mase-e-ispra-affidano-ad-arpa-fvg-lattivita-pilota-per-lanalisi-del-dna-ambientale/