Mare

Mari e oceani sono ambienti pieni di vita e da sempre ospitano una ricca biodiversità, oltre a rappresentare una fonte di cibo, di ossigeno e di regolazione del clima. Ricoprono oltre due terzi del nostro Pianeta che, per questo, viene chiamato “Pianeta blu”.

Oltre il 97% delle acque presenti sulla terra è acqua salata e, anche se non possiamo berla o usarla per altre attività, rimane una risorsa preziosissima.

Il mare è un tesoro di servizi ecosistemici, che possiamo definire come quei servizi che ci vengono forniti dalla natura, senza i quali non potremmo vivere: la qualità dell’aria, il ciclo dell’acqua, il mantenimento di un clima equilibrato, il cibo e tanti altri ancora.

Non dimentichiamoci poi l’importanza ricreativa di questo ambiente e di quanto esso può contribuire alla nostra salute psico-fisica.

Soltanto tutelando queste aree, potremo continuare a beneficiare dei tesori del mare, fondamentali per la nostra sopravvivenza e per quella di tutte le specie.

Negli anni il mare è stato troppo sfruttato dall’uomo in particolare per la pesca incontrollata e l’allevamento ittico intensivo, per aver assorbito molto inquinamento legato all'industria e all’agricoltura e per essere diventato il punto di arrivo di molti rifiuti plastici che sfuggono dalla filiera del riciclaggio.

La buona notizia però è che molte istituzioni, centri di ricerca, associazioni e singoli cittadini, sono oggi impegnati nella tutela di questo grande tesoro che possiamo considerare un “bene comune” per tutte le specie.

La complessità e la delicatezza dell’ambiente marino

Quanto poco conosciamo il mare e gli organismi che lo abitano? Riusciamo a immaginare davvero tutta la complessità, la ricchezza e soprattutto la delicatezza di questo ambiente?

Tra le principali cause di impoverimento del mare, troviamo l’incremento della popolazione mondiale: questa crescita ha fatto si che aumentasse la pressione antropica sulle coste dei paesi più industrializzati, provocando un enorme impatto sull’ambiente marino.

Gli ecosistemi si sono così trovati ad affrontare due grandi situazioni di squilibrio, da un lato lo sfruttamento sempre maggiore delle risorse e dall’altro l’immissione di inquinanti nelle acque che non hanno tempo a sufficienza per rigenerarsi e depurarsi.

Queste situazioni di squilibrio causate dall’uomo stanno compromettendo lo stato di salute di questi preziosi ambienti che per la loro complessità sono molto ricchi in biodiversità e bellezza. Una solida strategia scientifica e politica dovrà tenere conto di questi rischi e sulle possibili ricadute sulle future generazioni.

Per tutelare queste aree è doveroso tenere conto della vulnerabilità e della complessità ambientale per salvare i servizi ecosistemici marini, fondamentali per la sopravvivenza.

Quanto ne sai sulla complessità degli ecosistemi marini?

Che funzione ha il mare per la nostra Regione?

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In Friuli Venezia Giulia, il mare ha un ruolo di estrema rilevanza: i settori che se ne servono per la propria attività sono numerosi, creando una struttura economica fondata proprio su questo ecosistema.

A sfruttare i benefici del mare sono:

  • la filiera ittica (quindi allevamento e pesca);
  • l’estrazione di risorse;
  • la cantieristica;
  • la movimentazione di merci e passeggeri;
  • i servizi di alloggio e ristorazione e quindi il turismo;
  • le attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale;
  • le attività sportive e ricreative.

Scopri di più sull’importanza del mare per il Friuli Venezia Giulia!

Acque di transizione

Bilancia di Bepi Stella ridimensionata

Un ambiente d’acqua particolarmente importante in Friuli Venezia Giulia è rappresentato dalle acque di transizione tra le quali in particolare troviamo la Laguna di Marano e Grado, un sistema lagunare e di zone umide tra le foci dei fiumi Isonzo e Tagliamento con un ampiezza di circa 16.000 ettari, una lunghezza di circa 32 km ed una larghezza media di 5 km .

Dal punto di vista morfologico, l’ambiente lagunare viene suddiviso in tre zone diverse tra loro:

  • La prima, che si trova al di sopra del livello medio delle alte maree, comprende le isole, le barene, i cordoni litorali e le coste;
  • La seconda zona, posta tra i livelli medi dell’alta e della bassa marea, comprende le piane di marea (velme), caratterizzate da un articolato sistema di canali secondari;
  • La terza zona, posta al di sotto del livello medio delle basse maree, comprende i canali principali, le bocche lagunari e le paludi.

ARPA FVG si occupa della tutela di queste acque tramite l’esecuzione di monitoraggi che valutano lo stato di salute e mirano ad un utilizzo sostenibile.

La qualità delle acque di balneazione in FVG

Tra i vari benefici che Friuli Venezia Giulia ottiene dal mare abbiamo menzionato il suo utilizzo ricreativo: chi è che non ama andare a fare il bagno al mare d’estate?

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ARPA FVG si occupa di effettuare un monitoraggio della qualità delle acque di balneazione per controllare che attività dell’uomo non inquinino le zone costiere.

Le verifiche vengono effettuate tenendo conto di diversi fattori, ma in particolare si ricercano due principali indicatori di contaminazione fecale: i batteri Escherichia coli e Enterococchi intestinali.

Quando il livello di qualità non è sufficiente a garantire la salute dei bagnanti vengono contattati di i Comuni di riferimento, che devono occuparsi di emanare i dovuti divieti di balneazione, da lasciare attivi fino a che la situazione non si risolve.

Conosci la qualità delle acque dove vai a fare il bagno?

Le correnti marine

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In generale le correnti marine costituiscono un protagonista importantissimo degli ecosistemi marini, in quanto trasportano i nutrienti che alimentano le catene trofiche primarie (cioè le catene alimentari) e trasferiscono anche il calore dalle aree tropicali alle regioni polari e viceversa.

Trasportando l’acqua calda dalle latitudini più basse a quelle più alte, aumentano la temperatura atmosferica a cui cedono parte del loro calore: in questo modo si riscaldano i poli, si raffrescano le zone equatoriali e il clima è più mite.

Cosa provocano le correnti? Il ricircolo delle acque è provocato da diversi fattori:

  • I venti che smuovono le masse d’acqua superficiali;
  • Il Sole, che con la sua energia riscalda le zone comprese fra i tropici;
  • La concentrazione salina delle acque, che è più alta nelle zone tropicali rispetto alle acque fredde dei circoli polari.

Temperatura e concentrazione salina modificano la densità dell’acqua; l’acqua calda (o a bassa concentrazione) è meno densa e rimane in superficie mentre quella fredda o molto salata (più densa e pesante) si inabissa, generano un flusso che rimescola le acque.

Marine Strategy

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Per comprendere tutti i fenomeni che mettono a rischio i delicati ecosistemi marini, è stata emanata, nel 2008, la Direttiva quadro 2008/56/CE, chiamata Marine Strategy Framework Directive (MSFD), che ha l’obiettivo di conservare il buono stato ambientale delle acque marine, grazie alla tutela della biodiversità e del benessere degli ambienti marini, incominciando dalle acque fino agli esseri viventi che le abitano.

Nel nostro paese, il Ministero dell’Ambiente ha affidato alle ARPA delle regioni che si affacciano sul mare il compito di valutare continuamente lo stato ambientale delle acque marine per poter raggiungere i traguardi previsti dalla Direttiva.

Nella Strategia Marina, vengono considerati undici descrittori ovvero undici “tematiche” di primaria importanza (tra queste i rifiuti marini e le microplastiche, l’inquinamento sonoro subacqueo, le specie aliene ed altro ancora) da monitorare e controllare costantemente.

Vuoi saperne di più sulla Marine Strategy e su come funziona?

Adriatico, un mare in comune

Un mare in comune

La nostra regione condivide il suo mare, l’Adriatico, con alcuni Stati esteri e in particolare con la Slovenia la Croazia, la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro e l’Albania. Per questo motivo parte del mare è definibile come transfrontaliero.

Il mare Adriatico costituisce, in ambito europeo, un'area geografica di rilevanza strategica, in cui trova spazio e rilievo assoluto specialmente il settore ittico, come mercato inserito saldamente nella matrice alimentare, culturale ed economica di questi territori.

Visto l’interesse da parte di tutti i Paesi che si affacciano sul mare Adriatico di tutelarne la ricchezza e la biodiversità, sono diversi i progetti di collaborazione transfrontaliera che hanno visto coinvolta anche l’ARPA FVG:

Progetto europeo CASCADE

Progetto europeo Firespill

Progetto europeo Marless

Ultimo aggiornamento 16/12/2024

URL: https://www.arpa.fvg.it/temi/temi/educazione-ambientale/sezioni-principali/ambientarsi-20/il-mare/