Quantità e qualità dell'acqua (insegnanti)

Quando parliamo di quantità d’acqua e dei vari utilizzi si pensa di solito all’uso diretto e visibile (come gli sprechi in abito domestico) mentre la stragrande maggioranza dell’acqua che noi utilizziamo è “acqua invisibile” o meglio l’acqua che sta dentro al cibo e alle cose e cioè quella necessaria per produrre tutto quello di cui abbiamo bisogno.
Si definisce Impronta Idrica il calcolo dell’acqua che viene utilizzata lungo la filiera produttiva (dalla fase di estrazione delle risorse alla fabbricazione, dalla distribuzione all’utilizzo fino alla fase dei rifiuti).
Nel calcolo dell’Impronta Idrica si parte quindi dall’oggetti per procedere a ritroso, analizzandone le componenti e calcolando nelle varie fasi della filiera l’acqua utilizzata.
In particolare si considera tre tipologie d’acqua:
- 1.l’acqua verde ovvero l'acqua piovana assorbita dal suolo e dalle piante o che evapora e traspira;
- 2.l’acqua blu si riferisce al liquido prelevato da fiumi, laghi o falde sotterranee;
- 3.l’acqua grigia ovvero l’acqua dolce necessaria a diluire gli inquinanti emessi nelle diverse fasi produttive e ripristinare standard adeguati di qualità;
Si suggerisce di consultare il sito waterfootprint network sul quale è possibile trovare infografiche, una galleria di prodotti con relative impronte idriche e anche un calcolatore online di water footprint.
PROPOSTA PRATICA
1.L'acqua nei nostri oggetti
Chiedere ad ognuno di scegliere in pochi secondi un oggetto che “contiene acqua” e condividere con la classe la lista dei vari oggetti scelti.
Chiedere alla classe di provare a fare una classifica dall’oggetto che contiene più acqua a quello che ne contiene meno.
Emergerà la domanda “come facciamo a calcolare l’acqua presente in ogni oggetto?”
Dopo aver ascoltato le varie idee si potrà presentare l’impronta idrica calcolata sulle fasi della filiera (estrazione delle risorse, fabbricazione, distribuzione, utilizzo, rifiuti) sottolineando l’importanza di provare a ricostruire le fasi a partire dall’oggetto che abbiamo in mano.
A tal proposito si potrà dividere la classe in piccoli gruppi da 4/5 componenti assegnando ad ogni gruppo un prodotto diverso (scegliendone di semplici come una mela, un succo di frutta, a più complessi come un paio di jeans o addirittura un PC).
Verrà chiesto ad ogni gruppo di ricostruire i vari passi della filiera (magari rappresentandoli a terra con dei foglietti) immaginando in quali fasi è stata utilizzata l’acqua. Il gruppo con l’oggetto semplice, avrà costruito il percorso più corto e probabilmente finirà prima.
Questo semplice gioco serve per dimostrare che più complesso è un oggetto, più acqua servirà per produrlo. In particolare questo ragionamento si potrà poi concentrare sul cibo nel confronto tra prodotti vegetali e prodotti animali, presentando così la “piramide idrica” a confronto con la piramide alimentare. I prodotti animali, il cui consumo dovrebbe essere ridotto anche in base alle linee dell’OMS, corrispondono al maggior consumo idrico mentre i prodotti di origine vegetale, il cui consumo è fortemente consigliato per una corretta alimentazione, corrispondono al minor consumo di acqua.
SUGGERIMENTI
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Ultimo aggiornamento 16/12/2024
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