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Polveri e biomasse legnose

In questi giorni i mass media hanno dedicato molto spazio alle alte concentrazioni delle polveri in atmosfera e molto si è parlato del contributo delle diverse sorgenti per spiegare i valori di polvere osservati . In questo contesto, una questione di particolare rilevanza è quella relativa all’effettiva quantità di polveri emesse dai piccoli impianti a biomassa. Rispondere a questa domanda non è facile per almeno due motivi, il primo è quello relativo alla notevole dispersione sul territorio di questi impianti che sono difficili da censire, il secondo è invece connesso alla tipologia di emissioni. Gli impianti a biomassa, infatti, non emettono solamente quello che viene chiamato “particolato primario”, cioè pezzettini solidi di materia che costituiscono il fumo, ma anche quello che viene chiamato “particolato ricondensabile”, cioè dei vapori che alla temperatura di funzionamento degli impianti si comportano in tutto e per tutto come gas e che, una volta raffreddati, solidificano formando delle minuscole particelle .

Per rispondere a quest’ultima domanda, ENEA, nell’ambito del progetto IMPRESS 2 condotto nel quadro del programma europeo EMPIR EURAMET, ha sviluppato un sistema che consente di misurare, oltre alla frazione primaria della polvere, anche la frazione ricondensabile del particolato emesso dagli impianti a biomassa .

E’ un primo importante passo per rendere sempre più sostenibile e “green” l’uso della biomassa legnosa che, come spesso viene ricordato, è troppo preziosa per essere bruciata male .

polveri e biomasse legnose
Polveri e biomasse legnose

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