2023: un buon anno per la qualità dell’aria

Le prime valutazioni condotte da Arpa FVG sull’andamento della qualità dell’aria in Friuli Venezia Giulia nel 2023 indicano nel complesso un sostanziale rispetto dei limiti normativi su buona parte del territorio regionale. Nel dettaglio, per gli inquinanti di maggiore interesse, si evidenzia quanto segue.

Polveri sottili

I valori di polveri sottili osservati nel 2023 in Friuli Venezia Giulia sono risultati leggermente superiori a quelli rilevati nel 2022, anche a seguito dell’andamento meteo che nel 2023 è risultato più sfavorevole rispetto all’anno precedente

L’anno appena concluso conferma che le zone con migliori indici di qualità dell’aria (concentrazione media e numero di superamenti) sono quelle orientali della regione, la fascia di costa e la montagna; i valori maggiori di polveri sottili in termini di concentrazione media si sono riscontrati invece nei pressi del confine con il Veneto e sulla bassa pianura.

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Fig. 1 Numero annuale di superamenti giornalieri della soglia di 50 microgrammi/m³ di PM10. Il limite normativo è attualmente fissato in 35 superamenti per anno solare.

Ozono

Per quanto riguarda l’ozono, inquinante caratteristico del periodo estivo, nel 2023 si conferma il superamento in diverse stazioni della pianura e della costa del valore obiettivo indicato dal D. Lgs. 155/2010. Si evidenzia tuttavia un minor numero di superamenti rispetto al 2022, anno caratterizzato dalla prolungata presenza dell’anticiclone africano con un’abbondante insolazione e con temperature mediamente elevate in assenza di precipitazioni.

fig. 2 - numero di superamenti giornalieri della s...

Fig. 2 - Numero di superamenti giornalieri della soglia di 120 microgrammi/m³ di ozono calcolata su medie di 8 ore consecutive (il valore obiettivo da non sperare è fissato a 25 superamenti del valore di 120 microgrammi/m3).

Benzo(a)pirene

Per quanto riguarda il benzo(a)pirene, i valori osservati sono sostanzialmente in linea con quelli rilevati nel corso del 2022, confermando la necessità di continuare con il monitoraggio di questa sostanza in particolare ai confini con il Veneto e nelle vallate alpine caratterizzate da una bassa ventilazione.

Ultimo aggiornamento 2/1/2024

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