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La classificazione dello stato di qualità delle acque

La normativa di riferimento per la classificazione dello stato di qualità delle acque è il D.Lgs. 152/2006 e successive modificazioni ed integrazioni. Le stazioni di campionamento sono correlate alla definizione di corpi idrici che nella regione Friuli Venezia Giulia sono numerosi data la variabilità e complessità del territorio.

Per le acque superficiali particolare importanza assume la modifica effettuata dal D.Lgs. 172/2015 che stabilisce e aggiorna i limiti normativi attualmente vigenti per le sostanze prioritarie, prevedendo analisi direttamente nella matrice acqua ed anche nella matrice biota. Per le acque superficiali si distinguono concentrazioni medie e massime per le acque interne (fiumi e laghi) diverse rispetto a quelle per le acque marine e di transizione.

La classificazione delle acque sotterranee, distinte in corpi idrici e sistemi di falde sovrapposte, viene invece effettuata in base ai limiti di legge stabiliti dal D.M. del 6 giugno 2016.

Acque superficiali e le analisi per la loro classificazione

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In Friuli Venezia Giulia sono presenti oltre 400 corpi idrici superficiali. Per definirne lo stato di qualità, la normativa prevede, per ognuno di essi, diversi campionamenti all'anno. Le analisi richiedono un forte impegno da parte del Laboratorio di Arpa FVG, sia in termini quantitativi che qualitativi, visto che i limiti di legge della concentrazione degli inquinanti nelle acque sono molto bassi.

Sulla base delle pressioni e degli impatti significativi si effettuano analisi chimiche approfondite su circa 250 corpi idrici superficiali.

Arpa e la Regione Friuli Venezia Giulia valutano e revisionano periodicamente la lista delle sostanze prioritarie da monitorare, sulla base del loro reale utilizzo sul territorio regionale e della loro tossicità, effettuando nel contempo una valutazione delle possibili sorgenti di inquinamento. Lo scopo è quello di ottimizzare le risorse economiche per i monitoraggi e le relative attività analitiche, in quanto molto onerose nella loro esecuzione.

Al fine di comprendere quali siano le sostanze effettivamente scaricate o immesse nei corpi idrici, come richiesto dalla normativa, Arpa effettua dei controlli mirati sulle acque di scarico regionali, ricercando proprio le sostanze pericolose prioritarie indicate nella tabella 1A del D.Lgs. 172/2015, alle basse concentrazioni richieste. Questo monitoraggio è particolarmente impegnativo, sia per quanto riguarda la fase di campionamento che quella analitica, ma è essenziale per individuare le reali criticità presenti sul territorio e poter poi effettuare delle misure di mitigazione o prevenzione.

Il Laboratorio di Arpa FVG ha analizzato nell’ultimo triennio circa 2000 campioni di acqua all’anno per la classificazione delle sole acque superficiali. La normativa richiede che a tale scopo vengano monitorati anche i sedimenti e il biota (pesci, crostacei e molluschi). La messa a punto dei metodi analitici per il biota richiede un grosso impegno da parte del Laboratorio.

Nelle acque marine e di transizione si effettuano anche i campionamenti semestrali per la Strategia Marina, campioni di biota e sedimenti.

Acque sotterranee e le analisi per la loro classificazione

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Le acque sotterranee della nostra regione sono suddivise in 38 corpi idrici il cui stato di qualità viene determinato dal monitoraggio di circa 170 stazioni, campionate almeno una volta all'anno. I controlli sono effettuati più frequentemente dove la presenza di pressioni puntuali e diffuse lo rende necessario.

La presenza degli inquinanti nelle acque sotterranee è meno variabile di quella rilevata nelle acque superficiali e il quadro consolidato evidenzia delle criticità legate all’uso di fertilizzanti (nitrati) e pesticidi (soprattutto erbicidi) nell’alta e media pianura della regione.

Si confermano inoltre presenze più localizzate di solventi clorurati e, sporadicamente, tracce di PFAS (in particolare PFOS) nell’area pordenonese; tetracloroetilene e cromo esavalente sono stati rilevati nella pianura friulana.

L'analisi dei dati storici consente di rilevare degli andamenti temporali, infatti nel sessennio 2014-2019 si è registra una tendenza generalizzata alla diminuzione delle concentrazioni di nitrati e di alcuni pesticidi e relativi metaboliti, verosimilmente legata alla riduzione dell'impiego di erbicidi triazinici, in favore di nuove molecole.

Il pannello analitico per le acque di classificazione

Le prestazioni effettuate dal laboratorio Arpa FVG per la classificazione delle acque e la valutazione del loro stato di qualità, ai sensi del D.Lgs. 152/2006, sono riportate all'interno dei seguenti documenti, che specificano nel dettaglio le sostanze analizzate, i limiti di quantificazione e la loro coerenza con la normativa in vigore e sono periodicamente aggiornati:

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Efficienza, efficacia, economicità dei monitoraggi

Negli ultimi anni Arpa FVG ha prestato particolare attenzione al monitoraggio degli inquinanti emergenti nelle acque superficiali e sotterranee.

Il D.Lgs. 172/2015 e il D.M. del 6 luglio 2016 hanno introdotto nuovi limiti normativi per diverse sostanze nelle acque superficiali e sotterranee, come i composti perfluoroalchilici (PFAS), glifosate e pesticidi di recente introduzione, il cromo esavalente e altri contaminanti. Per alcune sostanze i limiti di concentrazione sono molto bassi, richiedendo ai laboratori una notevole capacità analitica, vista la necessità di garantire un limite di quantificazione delle sostanze non superiore al 30% del limite di legge.

Viene in pratica richiesta ai laboratori la capacità di quantificare concentrazioni di analiti pari a frazioni di microgrammi per litro (10-6 g/L), che in diversi casi diventano nanogrammi per litro (10-9 g/L).

Nel caso degli insetticidi organoclorurati Eptacloro e Eptacloroepossido, è richiesta la quantificazione di frazioni di picogrammi per litro (10-12 g/L), ovvero di concentrazioni mille miliardi di volte più piccole del grammo per litro.

Visti i costi analitici non è pensabile determinare tutte le sostanze in tutti punti i punti di prelievo, ma si rende necessaria un’accurata analisi preliminare delle pressioni presenti sul territorio, andando a ricercare i contaminanti dove è presumibile che possano essere presenti, tenendo conto anche dei risultati delle campagne di monitoraggio precedenti. Per quanto riguarda l’argomento pesticidi, periodicamente viene revisionata dal laboratorio Arpa una lista di priorità, definita tenendo conto delle linee guida di ISPRA, che tengono in considerazione sia i dati relativi alle vendite nella regione che la pericolosità dei principi attivi. Considerata la superficie agraria utile i pesticidi sono monitorati su una percentuale di punti che è tra le più alte a livello nazionale.

I laboratori di tutta Italia cercano di allinearsi alle richieste normative e di ISPRA, ma non sempre le risorse disponibili lo consentono. In quest’ottica diventano fondamentali le sinergie tra i laboratori afferenti al SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente). Il Laboratorio di Arpa FVG ha sempre dato la massima disponibilità a collaborare con le altre realtà deputate al controllo ambientale presenti sul territorio nazionale ed europeo, come dimostrato dalle analisi degli inquinanti emergenti previsti dalle liste di controllo denominate Watch list [link appena disponibile].

I dati relativi al monitoraggio delle acque forniscono supporto al legislatore indicando le criticità maggiori e permettendo di modulare gli interventi di prevenzione e protezione degli acquiferi, al fine di impedire nuove contaminazioni e ridurre al minimo quelle esistenti.

Trasparenza

I dati analizzati dal laboratorio Arpa FVG sono resi accessibili attraverso il portale Open Data della Regione FVG, dove sono consultabili e scaricabili.

Ultimo aggiornamento 12/3/2023

URL: https://www.arpa.fvg.it/temi/temi/analisi-ambientali-laboratorio/analisi-delle-acque/la-classificazione-delle-acque/