Il territorio: acque marino costiere

Mappa del Golfo di Trieste

Le acque marino costiere regionali comprendono il Golfo di Trieste e rappresentano la porzione più settentrionale del Mare Adriatico. Quest’area è caratterizzata da acque poco profonde, con una profondità massima di circa 25 m, ma anche da un’ampia escursione di marea, la quale può superare il metro e mezzo di ampiezza in prossimità delle bocche di porto lagunari.

La Regione Friuli Venezia Giulia presenta un’orografia molto articolata che si riflette nella particolare morfologia della fascia costiera. Questa, infatti, può esser suddivisa in due sotto-aree, separate dalla foce del fiume Timavo: l'area occidentale e centrale, in corrispondenza della pianura friulana e l'area orientale segnata dall'altopiano carsico della Venezia Giulia.

  1. La costa dell'area più occidentale e centrale è bassa e con le spiagge sabbiose. Questo tratto di costa è delimitato ad Ovest dalla foce del fiume Tagliamento che segna il confine con la regione Veneto, e ad Est dalla foce del fiume Timavo. Tra le foci dei fiumi Tagliamento e Timavo si trova la foce del fiume Isonzo con l'omonima Riserva Naturale (ZSC), mentre tra le foci del Tagliamento e dell'Isonzo si sviluppa il vasto sistema lagunare di Marano e di Grado, sito di importanza comunitaria, le cui acque vengono definite "acque di transizione".
  2. Il tratto costiero orientale ad Ovest della foce del fiume Timavo è alto, roccioso e culmina con la Riserva Naturale delle falesie di Duino. Qui l'altopiano carsico incontra il Mare Adriatico, fino al confine con la Slovenia. Sul limitare della provincia di Gorizia e tutta quella di Trieste vi è infatti una porzione dell'altopiano carsico caratterizzato da notevoli fenomeni geologici quali doline, grotte (ad es. Grotta Gigante ed abisso di Trebiciano) e fiumi sotterranei come il Timavo.

Il Golfo di Trieste propriamente detto, si apre immediatamente ad Est della fascia lagunare e si estende all’interno della linea congiungente Grado con Punta Salvore, nella regione Istriana appartenente alla Repubblica di Croazia.

Al suo interno si individuano le insenature minori del Golfo di Panzano, le baie di Sistiana e di Grignano, infine la Baia di Muggia, di Capodistria e di Pirano nella zona meridionale del golfo.

Lungo l’arco costiero regionale sono insediati i complessi urbani di Trieste, Muggia e di Monfalcone, con le rispettive aree industriali e portuali, e due importanti centri turistici, Grado e Lignano Sabbiadoro.

L’intero ambiente marino-costiero è sottoposto agli impatti di origine antropica, derivanti principalmente dal settore dei trasporti marittimi, dell’industria, della pesca e del turismo.

I fondali dell’Alto Adriatico che caratterizzano il Golfo di Trieste, sono formati da un'ampia distesa piatta di sedimento sabbioso e fangoso intervallata da circa 250 affioramenti rocciosi fra p.ta Sdobba e p.ta Tagliamento ad una distanza dalla linea di costa che varia fra i 2 ed i 17 km e ad una profondità variabile fra gli 8 ed i 22 metri.

Queste aree, denominate localmente trezze o grebeni (tegnùe dai pescatori veneti), erano talvolta molto ricercate dai pescatori in quanto ricche di pesce pregiato.

Le dimensioni dei singoli affioramenti variano da uno a trecento metri, possono essere isolati o in gruppi frastagliati con altezza media fra 1 e 1.5 metri ed un valore approssimativo di densità di circa 1 affioramento per ogni km2 di fondale marino.

La formazione di queste isole di substrato solido può essere ricondotta a diversi possibili fattori, quali la cementazione di depositi legati alla fuoriuscita di gas metano, la collocazione parallela alle attuali linee di costa, la cementazione nell’immediato sottofondo di vecchie praterie della fanerogama Posidonia oceanica ormai limitata in zone ristrette, o ancora, la trasformazione di rocce di natura calcarea formatesi attraverso complessi fenomeni geologici.

Le trezze o grébeni ospitano popolamenti bentonici riconosciuti con il termine di "coralligeno di piattaforma", organismi biocostruttori il cui scheletro calcareo stratificato può creare complessi di notevole spessore.

Queste formazioni rocciose rappresentano delle vere e proprie oasi di ricchezza biologica, creando un incremento di diversità in un ambiente apparentemente monotono, come quello sabbioso e fangoso. I grébeni, infatti, sono ricchi di anfratti e cavità rocciose più o meno strette che fungono da tana fornendo rifugio e protezione per numerose specie di crostacei, pesci e soprattutto specie ittiche giovanili.

Bacino Adriatico Settentrionale

Mappa del Bacino Adriatico Settentrionale

Il Bacino Adriatico Settentrionale fa parte del mare Adriatico che nel suo complesso si estende per circa 800 km con una larghezza massima che varia dai 90 ai 120 km ed una superficie complessiva di 138.000 km2 e viene convenzionalmente suddiviso in tre bacini: meridionale, centrale e settentrionale caratterizzati da profondità decrescenti.

Il bacino adriatico settentrionale si sviluppa a nord della congiungente il Promontorio del Conero nella regione Marche, con il canale di Zara, presso Zadar sulla costa croata.

Le caratteristiche oceanografiche del bacino variano in funzione della fisiografia e della meteorologia dell’area che determinano la modificazione stagionale (estate - inverno) delle caratteristiche termoaline delle masse d’acqua.

Da novembre a marzo la miscelazione delle masse d'acqua è pressoché completa mentre tra la fine di marzo/inizio aprile ed ottobre si osserva una stratificazione termoalina lungo la colonna d’acqua.

Tale stratificazione è determinata essenzialmente dall’effetto combinato di due fattori:

  • l’aumento degli apporti di acque dolci dai fiumi che sfociano nell’Alto Adriatico in seguito allo scioglimento delle nevi (fiumi Po, Adige, Brenta, Piave, Livenza, Tagliamento e Isonzo, solo per citare i principali);
  • la maggiore intensità di irraggiamento solare conseguente all’inversione del ciclo termico.

Le caratteristiche idrologiche del Golfo di Trieste

Golfo di Trieste, Castello di Miramare e veduta  della città di Trieste sullo sfondo - © Arpa FVG

Il Golfo di Trieste gioca un ruolo importante nell’evoluzione delle caratteristiche idrologiche e delle correnti dell’intero bacino Alto Adriatico, essendo uno dei siti di formazione di acqua particolarmente fredda.

L’elevata latitudine, la limitata profondità e la presenza di cospicue masse continentali determinano un’esaltazione del fenomeno di stratificazione termoalina per le masse d’acqua del Golfo di Trieste.

  • In estate la presenza di acqua dolce riversata dai fiumi e il riscaldamento superficiale causano una netta stratificazione della colonna d’acqua. In superficie si trovano acque più calde e più diluite, mentre acque più dense e fredde rimangono confinate in profondità: gli scambi tra gli strati sovrapposti sono molto limitati.
  • In inverno invece, a causa del minor irraggiamento termico ed al rimescolamento determinato dal vento di Bora, i parametri chimico-fisici della colonna d’acqua risultano omogenei dalla superficie al fondo.

La circolazione delle masse d’acqua in profondità avviene quasi sempre in senso antiorario con velocità molto basse (2-3 cm/s), mentre in superficie le acque si muovono generalmente in senso orario.

Il movimento e la velocità dello strato superficiale risentono particolarmente dalle correnti di deriva, innescate dal regime di ventilazione: le correnti sono deboli al prevalere dei regimi di brezza ed aumentano di velocità con venti più forti provenienti dai quadranti meridionali e dal vento di Bora che spira dal primo quadrante (Nord-Est, NE).

Arco costiero del Friuli Venezia Giulia

Veduta delle falesie di Duino con la Baia di Sistiana - © Arpa FVG

  • Dal punto di vista morfologico il litorale della Regione Friuli Venezia Giulia è costituito, procedendo da Est verso Ovest, dalle coste rocciose caratteristiche della Penisola Istriana e delle falesie sottostanti l’altopiano carsico, fino alle coste basse e sabbiose del versante centro - occidentale, incise dalle foci dei fiumi Isonzo e Tagliamento.

In particolare, il tratto di litorale compreso tra gli abitati dei Comuni di Muggia e Duino-Aurisina (circa 23 km) è caratterizzato da coste alte e rocciose; le spiagge presenti, tutte di dimensioni ridottissime, sono riconducibili a terreni di abrasione di rocce affioranti.

Nel Vallone di Muggia sfocia il Rio Ospo che nasce in territorio sloveno e il cui percorso segna il confine geografico settentrionale dell’Istria.

Il profilo costiero da Muggia a Trieste, una volta caratterizzato dalla presenza delle saline, risulta completamente modificato a causa dell’inurbamento, dalla presenza della zona industriale e del porto di Trieste.

Procedendo dal capoluogo regionale verso occidente, il profilo costiero è caratterizzato dalla presenza del promontorio calcareo di Miramare che ospita l'omonima Riserva Naturale Marina e che delimita la baia di Grignano. Segue poi una sezione di coste alte e dalla struttura a pendio, coperte da rigogliosa vegetazione alternata dalla presenza di speroni calcarei, arrivando poi alla baia di Sistiana.

Castello di Duino - © Arpa FVG

Tra la baia di Sistiana e la località di Duino si estende il parco delle falesie di Duino, fino ad arrivare nei pressi del Villaggio del pescatore dove si trovano le risorgive del fiume Timavo che qui vi sfocia e segnando così il passaggio dalla costa alta e rocciosa a quella bassa e sabbiosa.

Il Golfo di Panzano, fronte marittimo dell'Agro monfalconese, presenta coste basse e barenose; nei tre bacini artificiali di Panzano, a sud di Monfalcone, si trova il cantiere navale e vi sfocia il canale Valentinis con il Porto Ròsega.

Il settore centro - occidentale dell’arco costiero è caratterizzato da spiagge sabbiose, con discreta profondità, originatesi sia a seguito di deposizioni marine che di sedimenti fluviali.

  • Le spiagge originatesi dal deposito di sedimenti marini si rinvengono principalmente nei cordoni litorali che separano dal mare la Laguna di Marano e Grado.
  • Le spiagge generate dalla deposizione dei sedimenti fluviali, sabbioso – pelitici, sono localizzate dalla Punta Sdobba, dove l’Isonzo ha la sua foce, fino al confine occidentale della Regione, rappresentato dalla foce del Fiume Tagliamento.

Lignano Sabbiadoro - © Arpa FVG

Lungo il delta fluviale del Tagliamento si sviluppano due lidi sabbiosi: il lido di Lignano ad Est, con un’estensione pari a circa 7 km, ed il lido di Bibione a Ovest (già in Regione Veneto) con un’estensione prossima ai 9 km.

Principali attività antropiche nel Golfo di Trieste

Cantiere navale di Monfalcone - © Arpa FVG

Nell’ambito costiero del Friuli Venezia Giulia sono localizzati due centri portuali marittimi di importanza nazionale ed internazionale: Trieste e Monfalcone. Monfalcone è nota anche per la cantieristica delle navi da crociera.

Nave porta container nel Golfo di Trieste - © Arpa FVG

Nel 2022 lo scalo giuliano ha fatto registrare un volume record per lo scalo merci, superando i 57 milioni di tonnellate. Per quanto riguarda il traffico delle navi petroliere, nel terminal di Trieste vengono scaricate in media oltre 40 milioni di tonnellate di greggio all’anno. Otre alle aree portuali e cantieristiche vi è insediata anche tutta una serie di strutture industriali che nel complesso rappresentano una fonte di pressione nei confronti dell’ambiente marino.

L’attività di pesca e di acquacoltura rappresenta un segmento della produzione primaria regionale con una radicata tradizione culturale. Allo stato attuale le due più importanti marinerie di pesca sono rappresentate da Marano Lagunare e Grado, nelle quali sono attive imbarcazioni per la pesca a strascico oltre le 3 miglia nautiche dalla costa, imbarcazioni operanti nella piccola pesca con attrezzi da posta, pescherecci dotati di draga idraulica per la raccolta dei molluschi bivalvi ed imbarcazioni impiegate per la pesca in ambiente lagunare con attrezzi da posta. Altre marinerie da pesca sono presenti ormai con poche imbarcazioni dal litorale della foce dell’Isonzo fino a Lazzaretto nel Comune di Muggia. Allo stato attuale l’acquacoltura in ambiente marino è perlopiù rappresentata dalla mitilicoltura dislocata lungo la costa della Provincia di Trieste, dove è attivo anche un impianto per la pescicoltura su gabbie galleggianti nell’area antistante il Comune di Duino-Aurisina.

La fascia costiera della Regione, infine, è sottoposta a notevoli pressioni ambientali soprattutto durante il periodo estivo a causa del massiccio afflusso di turisti nei centri di villeggiatura balneare.

Alla massiccia presenza di turisti, infatti, si associano i noti problemi dei centri rivieraschi legati allo smaltimento delle acque reflue, con elevate portate in ingresso ai depuratori.

Ultimo aggiornamento 4/4/2024

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