Trasformare i dati ambientali in conoscenza
Dal campo al laboratorio per informazioni ambientali chiare, certificate e di qualità
Intervista
Anna Lutman
Direttore Generale di Arpa FVG
Nell’intervista ad Anna Lutman, Direttore Generale di Arpa FVG, emerge l’importanza di raccontare l’ambiente attraverso competenza scientifica e chiarezza comunicativa. In un’epoca in cui l’informazione è spesso frammentata e veloce, Arpa FVG rappresenta infatti un solido riferimento sia per i cittadini che per la pubblica amministrazione.
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Direttore, lei definisce spesso i tecnici di Arpa FVG come dei “produttori seriali di dati”. Cosa significa concretamente questa espressione e quali sono i punti di forza di una Agenzia che ogni giorno acquisisce, valida e interpreta una quantità così vasta di dati ambientali?
Quando dico che siamo dei “produttori seriali di dati”, intendo sottolineare che il nostro compito primario è produrre dati affidabili, certificati e comparabili nel tempo. Ogni giorno raccogliamo migliaia di misurazioni su acqua, aria, suolo, radiazioni, meteo, clima e molto altro. Ma non ci limitiamo alla semplice acquisizione: questi dati vengono validati, contestualizzati, interpretati.
L'affidabilità dei nostri dati è garantita dal continuo confronto tecnico e metodologico con tutte le altre agenzie ambientali e con ISPRA che assieme costituiscono il SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente). Il SNPA è pertanto una rete istituita per armonizzare tutte le attività di misurazione in campo ambientale su scala nazionale. Questo processo assicura che i dati regionali e nazionali siano omogenei, robusti e certi. Inoltre, sono ufficiali, in quanto la normativa vigente assegna ai nostri dati ambientali lo status di riferimento tecnico ufficiale della Pubblica Amministrazione.
Diventano la base su cui amministratori, tecnici, imprese e cittadini possono prendere decisioni consapevoli. In un’epoca in cui l’informazione è spesso frammentata e veloce, Arpa FVG rappresenta un punto fermo: un’istituzione che garantisce solidità scientifica e trasparenza, mettendo i numeri al servizio del territorio.
Gli elementi distintivi di Arpa FVG sono il lavoro sul campo e l’attività analitica certificata. In che modo questa presenza diretta nei territori e le analisi di laboratorio contribuiscono alla qualità dei dati e alla credibilità scientifica dei risultati che Arpa mette a disposizione di cittadini e istituzioni?
La qualità dei nostri dati nasce prima di tutto dal lavoro sul campo e dalle analisi di laboratorio certificate ed accreditate da un ente terzo: penso ai tecnici, ai ricercatori, ai professionisti che ogni giorno escono, misurano, campionano, osservano direttamente ciò che accade nel nostro ambiente. Che si tratti di monitorare un torrente montano, un fenomeno di inquinamento, i rifiuti spiaggiati lungo la linea di costa, o di analizzare le diverse matrici ambientali, la nostra rete di persone sul territorio e in laboratorio è fondamentale. È questa presenza capillare ed altamente specializzata che ci permette di verificare i modelli, cogliere segnali precoci, capire le evoluzioni dei fenomeni. La scienza ambientale non si fa solo davanti a un computer, ma si costruisce camminando nel territorio, annusando l’aria, toccando l’acqua, analizzando i vari parametri che ci indicano come sta il nostro ambiente. Ed è questo che rende Arpa FVG credibile.
Con il progetto editoriale Terra rara, Arpa FVG punta non solo a fornire informazioni tecniche, ma anche a rendere la scienza dell’ambiente accessibile a tutti. Qual è la sfida maggiore nel trasformare dati complessi in conoscenza comprensibile, e quale ruolo si aspetta che questa nuova rivista abbia nel percorso di divulgazione dell’Agenzia?
Produrre dati è essenziale, ma oggi non basta più. Il passo successivo, e più impegnativo, è trasformare quei dati in conoscenza comprensibile anche per chi non è tecnico. Terra rara nasce proprio per questo: raccontare l’ambiente con rigore scientifico ma con un linguaggio accessibile, spiegare i fenomeni senza perdere precisione, aiutare le persone a orientarsi in un mondo fatto di numeri, grafici, tendenze climatiche. La nostra sfida più grande è la chiarezza: dobbiamo evitare semplificazioni fuorvianti, ma allo stesso tempo eliminare le barriere che spesso tengono lontani i cittadini dalla scienza. Credo che un’Agenzia pubblica abbia il dovere di farsi capire, perché solo cittadini informati possono partecipare davvero alle scelte sul futuro del territorio. Terra rara è il nostro contributo a questa responsabilità condivisa.