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Il metodo di calcolo dell'impronta di carbonio (CF)

Metodo di calcolo

Non esiste un unico strumento valido per effettuare il calcolo dell'impronta di carbonio di un'organizzazione.

Arpa FVG ne ha approfondito e ne promuove uno in particolare, grazie all'esperienza maturata dal 2019 al 2022 in seguito alla partecipazione al progetto Creiamo PA sviluppato all’interno della Linea di Intervento 3 “Modelli e strumenti per la transizione verso un’economia circolare”, Work Package 2 “Promozione di modelli di gestione ambientale ed energetica nelle pubbliche amministrazioni”.

Il progetto ha permesso di familiarizzare con uno strumento chiamato “Bilan Carbone® Clim'Foot”, che effettua il calcolo delle emissioni dirette e indirette di un'organizzazione secondo gli standard ISO 14069 ("Gas ad effetto serra - Quantificazione e rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra per le organizzazioni - Linee guida per l'applicazione della ISO 14064-1") oppure nel formato del protocollo GHG.

Il Bilan Carbone®, è un applicativo inizialmente sviluppato dalla francese ADEME (Agence de l'environnement et de la maîtrise de l'énergie) e successivamente modificato (nella sua versione 7.4) in seno al progetto europeo LIFE Clim'Foot da ENEA ed Ecoinnovazion srl. Successivamente è stato aggiornato dal gruppo di lavoro di CReIAMO PA. Esso presenta un nutrito elenco di fattori di emissione (FE) utili al calcolo della CO2 equivalente.

Il metodo scelto soddisfa la maggior parte dei requisiti previsti dalle due norme di riferimento in materia (la ISO 14064:2018 ed il GHG Protocol) ed è suddiviso in 5 fasi.

immagine contenuta nella pagina: il metodo di calcolo dell'impronta di carbonio (cf)

Confini organizzativi

Fondamentale definire immediatamente i confini spaziali entro cui si desidera effettuare il calcolo dell'impronta di carbonio. A tale fine potrebbe essere utile costruire nel dettaglio un diagramma di flusso e poi procedere con la raccolta dati, come esemplificato nel grafico seguente, specificando alcune informazioni riguardanti le unità di misura utilizzate, la loro definizione e i procedimenti per la raccolta dei dati.

immagine contenuta nella pagina: il metodo di calcolo dell'impronta di carbonio (cf)

Nel riquadro esemplificativo sopra riportato, l’edificio è l’entità da cui partire; si individuano quindi i principali flussi di materiali che sono:

  • Combustibili per riscaldamento (caldaia)
  • Energia elettrica (illuminazione, energia di processo, riscaldamento/raffrescamento, ecc.)
  • Refrigeranti
  • Acqua (sanitaria e irrigazione)
  • Materiali da costruzione per manutenzione/ristrutturazione e relativi imballaggi
  • altro

Successivamente occorre tenere in considerazione quelle attività e processi sui quali l’organizzazione può incidere in via diretta o indiretta e quei processi non direttamente sotto il controllo dell’ente ma strutturali all’attività stessa dell’ente (come la raccolta e conferimento dei rifiuti.) Ad esempio, per le forniture, occorre considerare:

  • Prodotti agroalimentari (mense)
  • Carta
  • AEE
  • Cartucce, toner
  • Trasporti merce
  • Imballaggio (carta, plastica, vetro, legno, acciaio, ecc.)
  • Prodotti per le pulizie
  • altro

Infine, per quanto riguarda gli spostamenti occorrerà considerare le emissioni dovute al consumo di carburante per gli spostamenti casa-lavoro (andata, ritorno) dei dipendenti, per le missioni di lavoro, per eventuali trasporti di merce previsti dall’organizzazione e infine i trasporti relativi al trasporto dei rifiuti generati all’interno del confine dell’organizzazione considerato. Per gli spostamenti come mezzi di trasporto vengono presi in considerazione l’automobile (di proprietà dell’ente o a noleggio, o taxi, etc.), il treno, l’autobus, i motocicli, i camion, l’aereo o la nave.

Confini operativi

Lo Standard ISO14061-1 (2018) al capitolo 5.2 prevede che, per il calcolo dell’Impronta di Carbonio, l’organizzazione debba considerare tutti flussi in entrata ed in uscita per identificare le emissioni associate alle sue attività (secondo un approccio basato sul ciclo di vita) e classificandole come:

EMISSIONI DIRETTE oppure

EMISSIONI INDIRETTE*

Secondo quanto definito dallo Standard il calcolo delle emissioni dirette ed indirette deve essere espresso in tonnellate di CO2eq. L’organizzazione deve anche calcolare le emissioni indirette, ma non obbligatoriamente tutte (vedi nota). Mentre infatti il calcolo delle emissioni Scope 1 e Scope 2 è obbligatorio, l’analisi e lo studio delle emissioni Scope 3 dipende dalla discrezionalità dell’organizzazione che può decidere liberamente se contabilizzarle ed eventualmente di quali fonti considerare gli impatti. Sono dunque le singole organizzazioni che possono scegliere se estendere ed approfondire la loro indagine sino all’inclusione delle emissioni Scope 3. Ecco perché l’impostazione e la definizione dei confini del sistema all’interno del quale catalogare le proprie emissioni serve alle organizzazioni per capire quali fonti di emissione includere nel conteggio della propria Impronta di Carbonio e per prendere consapevolezza del loro livello di responsabilità rispetto alla potenziale loro riduzione.

* Più precisamente nel Protocollo GHG (Gas serra) si parla di Scope 1, Scope 2 e Scope 3 mentre nello Standard ISO14064 di Emissioni Dirette, Emissioni Indirette da consumo energetico ed altre Emissioni Indirette.
Si intende quindi per Emissioni Dirette o Scope 1 tutte le emissioni dirette di GHG generate dalle fonti che sono di proprietà o sotto il controllo dell’organizzazione.
Si intende per Emissioni Indirette da consumo energetico o Scope 2, tutte le emissioni indirette di GHG prodotte dall’organizzazione durante l’utilizzo di energia, elettrica o termica, prodotta al di fuori dei propri confini.
Si intende per altre Emissioni Indirette o Scope 3, tutte le emissioni che non sono sotto il diretto controllo dell’organizzazione associate, per esempio, al trattamento e alla gestione dei rifiuti, alle missioni del personale e alla mobilità dei dipendenti nel compiere il percorso casa - lavoro.

Emissioni dirette

  • Consumi di combustibili per riscaldamento

- i consumi di gas metano espressi solitamente in tonn/anno, Litri/anno, m³/anno o LHV.

- il consumo di legna /cippato

- il calore acquistato o acquisito sotto forma di Teleriscaldamento da impianto pubblico solitamente espresso in kWh/anno

  • Consumi di combustibili per il trasporto di persone e/o di beni operato con mezzi propri

I dati sono inseriti come quantità di carburante consumato (tonn/anno) distinguendo, dove possibile per tipologia di carburante (benzina, diesel, metano, elettricità e GPL). Qualora non si conosca il consumo effettivo, viene inserito il dato veicolo*km.

  • Emissioni di gas refrigeranti

Si tratta delle emissioni fuggitive, ovvero i rilasci non intenzionali di gas di ricarica dei sistemi refrigeranti, quali i HCFC, in tonn/anno.

Emissioni indirette

  • Emissioni derivanti da energia elettrica

In questa voce vengono conteggiati i consumi espressi in kWh/anno ed il mix energetico utilizzato per produrre l'energia elettrica.

  • Emissioni da trasporti di merci e persone, operate con mezzi non in uso alla organizzazione

- trasporto di merci: emissioni di upstream e downstream derivanti dall’ingresso e uscita dei beni nell’organizzazione: vanno conteggiate a partire dai km percorsi ed eventualmente dalle tonnellate*km (in caso di trasporti parcellizzati). Se possibile, si deve diversificare per mezzo di trasporto (auto, treno, nave o aereo) e per diversa tipologia di vettore energetico (benzina, diesel, metano o GPL).

- trasporto di rifiuti (downstream); tonnellate*km, fino alla sede di smaltimento o recupero.

- trasporto delle persone, sia nello spostamento quotidiano casa-lavoro che nelle trasferte di lavoro, vengono inclusi diversi tipi di trasporto e diversi mezzi e combustibili e i dati possono essere inseriti con più unità di misura.

  • Emissioni dalla produzione di beni e servizi utilizzati dell’organizzazione

-materiali di consumo come carta cancelleria, prodotti chimici, ma anche materie prime per la produzione eventuale di beni; tonn/anno

-consumi idrici; tonn/anno o m3/anno

  • Emissioni Indirette da altre fonti

-rifiuti raccolti in modo differenziato o indifferenziato; tonn/anno

- acque reflue; m3/anno

-a beni durevoli come edifici, arredi, attrezzature; tonnellate o valore di acquisizione

La raccolta dei dati ed il calcolo

Una volta definiti i confini temporali (generalmente 1 anno), quelli organizzativi e quelli operativi, va realizzata la parte più corposa, ossia la raccolta dei dati. Tale raccolta, effettuabile attraverso delle check list, permette di quantificare i dati di attività associabili al rilascio di gas serra (DA). Tali valori vanno poi moltiplicati per un fattore di emissione (FE), definito dall'EPA (Environmental Protection Agency) come "un valore rappresentativo che tenta di mettere in relazione la quantità di un inquinante rilasciato nell'atmosfera con un'attività associata al rilascio di tale inquinante”. Esso converte perciò i dati di attività (DA) in emissioni di CO2eq attraverso una moltiplicazione:

Emissioni di gas serra [kg CO2eq] = DA (massa/volume/kWh/km...) ∗ FE [kg CO2 eq/(massa/volume/kWh/km..)]


La ricerca dei fattori di emissione è un aspetto molto delicato, in quanto molto spesso non sono univoci, ma variano in relazione al settore e alla scala spaziale per i quali sono stati elaborati: è quindi fondamentale che derivino dalla letteratura tecnico-scientifica.
Il database di fattori di emissione utilizzati per il presente inventario di emissioni di GHG è stato ottenuto a partire da quello sviluppato nell’ambito del progetto europeo Clim’foot. Esso include 180 fattori di emissione nazionali elaborati da ENEA ed Ecoinnovazione s.r.l. e 120 fattori di emissione europei elaborati da tutti i partner di progetto, inclusi i Fattori di Emissione già presenti in Bilan Carbone®. Oltre quelli presenti nelle banche dati summenzionate alcuni fattori di emissione sono stati reperiti nell’ambito del progetto CReIAMO PA.

Le principali fonti dei fattori di emissioni italiani sono:

  • il National Inventory Report 2016 per carburanti, rifiuti ed emissioni dirette da agricoltura, prodotti e processi;
  • il database nazionale sui trasporti, elaborato da ISPRA (2016).

mentre per quanto riguarda i fattori europei la fonte principale è:

  • il database ELCD (European reference Life Cycle Database), sviluppato dal JRC (Joint Research Centre) della Commissione Europea.

Per ogni fattore di emissione riferito ad un dato di attività, nel database è presente:

  • una descrizione del dato;
  • quali GHG sono emessi da quella specifica attività e in che quantità per unità di misura;
  • il valore in CO2eq ottenuto come prodotto dei valori di ciascun GHG e del rispettivo coefficiente di riscaldamento globale (GWP – Global Warming Potential) per un periodo di 100 anni (elenco pubblicato nel quinto rapporto di valutazione-AR5 dell’IPCC nel 2013).

Il tool qui descritto

Piano di azione per la riduzione delle emissioni e report

Una volta quantificate le fonti maggiori di emissione di gas serra è essenziale pianificarne la riduzione, partendo dagli interventi con il migliore rapporto costi/benefici. Per tale fine è opportuno definire, preferibilmente nel quadro di un "programma di miglioramento ambientale" che stabilisca gli obiettivi di contenimento degli impatti sull’ambiente derivanti dalle proprie attività, una sezione riguardante le azioni da mettere in campo per ridurre le emissioni di gas a effetto serra.

Per realizzare il piano di miglioramento è necessario definire un set di indicatori per il monitoraggio dei risultati nel tempo, così come le responsabilità dell'attuazione e l'eventuale budget.

Infine viene stabilito un orizzonte temporale per l’aggiornamento dei dati e per la redazione di un report che permetta di riassumere e comunicare i risultati dell’inventario ed il piano d’azione elaborato.

Glossario

ANALISI DEL CICLO DI VITA (LCA) - È la metodologia che consente di valutare l’impatto sull’ambiente complessivo di un prodotto, prendendo in considerazione tutto il suo ciclo di vita, a partire dalle attività relative all’estrazione e al trattamento delle materie prime, ai processi di fabbricazione, al trasporto, alla distribuzione, all’uso, ai ricicli e riutilizzi e allo smaltimento finale. L’LCA è stata regolamentata dalle norme ISO della serie 14040.

CO2 - Formula chimica dell’anidride carbonica (nota anche come biossido di carbonio) è uno dei principali gas serra - GHG.

CO2 EQUIVALENTE - È una misura che esprime l’impatto sul riscaldamento globale di una certa quantità di gas serra rispetto alla stessa quantità di anidride carbonica (CO2). Tale quantità può essere ottenuta moltiplicando la massa del gas serra preso in esame per il Global Warming Potential (GWP) dello stesso gas, riferendosi ad un arco temporale (tipicamente assunto pari a 100 anni) per il quale vale il confronto tra gli effetti del gas serra e dell’anidride carbonica. Ad esempio, il GWP del metano in 100 anni è pari a 24, mentre quello dell’ossido nitroso è pari a 298. Ciò vuol dire che una emissione di 1 tonnellata di metano e di ossido nitroso sono equivalenti ai fini del riscaldamento globale rispettivamente a una emissione di 24 e 298 tonnellate di anidride carbonica

EMISSIONI DI CO2 - Si intende il rilascio di gas climalteranti in atmosfera nel corso di un determinato periodo di tempo e nell’ambito di un’area specifica.

FATTORE DI EMISSIONE (FE) - È un coefficiente che consente di convertire i dati dell’attività in emissioni di gas serra. È il tasso di emissione medio di una data fonte, relativo alle unità di attività o processo / processi.

GAS SERRA (GHG) - Sono i gas presenti in atmosfera che provocano il fenomeno noto come “effetto serra”. Consentono alle radiazioni solari di arrivare alla Terra ma trattengono, in maniera consistente, la radiazione infrarossa emessa dal pianeta. In considerazione delle crescenti quantità di gas serra prodotte dall’uomo che sono all’origine, secondo la comunità scientifica, dell’attuale fenomeno di riscaldamento del pianeta (Global Warming), la comunità internazionale è fortemente impegnata nella loro riduzione. I principali gas serra sono la CO2, il CH4, l’N2O e i gas fluorurati quali i CFC.

GLOBAL WARMING POTENTIAL (GWP) – In italiano, potenziale di riscaldamento globale, esprime il contributo all’effetto serra di un gas serra relativamente all’effetto della CO2, il cui potenziale di riferimento è pari a 1. Ogni valore di GWP è calcolato per uno specifico intervallo di tempo (in genere 20, 100 o 500 anni).

IMPATTO AMBIENTALE - L’insieme degli effetti causati da un evento, un’azione o un comportamento sull’ambiente nel suo complesso.

IMPRONTA DI CARBONIO (CARBON FOOTPRINT) - È una misura che esprime, in termini di CO2 equivalente, il totale delle emissioni di gas a effetto serra associate a un prodotto, un servizio o un processo. Essa consente quindi di rendicontare a livello sistematico le emissioni e le loro eventuali rimozioni.

IMPRONTA DI CARBONIO DELL’ORGANIZZAZIONE - è una misura stimata delle emissioni totali di gas serra prodotte direttamente e indirettamente da un’organizzazione a causa delle sue attività.

ISO 14064 - la norma specifica i principi e i requisiti, al livello dell’organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra (GHG) e della loro rimozione. Essa include i requisiti per la progettazione, lo sviluppo, la gestione, la rendicontazione e la verifica dell’inventario dei gas ad effetto serra di un’organizzazione. È suddivisa in tre parti che possono essere utilizzate separatamente o insieme per rispondere ai differenti bisogni in materia di dichiarazioni e verifiche delle emissioni dei gas ad effetto serra:

* ISO 14064-1 specifica i requisiti di progettazione e sviluppo degli Inventari dei gas serra delle Organizzazioni;

* ISO 14064-2 definisce i requisiti per quantificare, monitorare e rendicontare le riduzioni e le rimozioni dei gas serra dal comparto atmosferico;

* ISO 14064-3 precisa requisiti e linee guida per condurre convalide e verifiche delle informazioni sui gas serra (da parte degli Enti di certificazione).

PROTOCOLLO GHG - È stato sviluppato in collaborazione con aziende, ONG e governi al fine di creare un quadro comune per la contabilità e la rendicontazione. Il GHG Protocol fornisce standard, linee guida, strumenti e formazione per misurare e gestire le emissioni legate al riscaldamento climatico.

Ultimo aggiornamento 1/6/2023

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