Il perchè di un inventario dei Gas Serra

La lotta contro il cambiamento climatico riguarda tutti noi. I governi, le aziende e tutti i cittadini, sono visti come attori fondamentali in questo contesto.

Tutti questi soggetti riconoscono o devono riconoscere l'importanza della decarbonizzazione riducendo le emissioni dei gas climalteranti, con l'obiettivo di diventare più sostenibili, resilienti e di contribuire alla transizione verso un'economia a zero emissioni nette di carbonio. Tuttavia, affrontare la crisi climatica richiede piani a breve e lungo termine e azioni concrete.

Il punto di partenza per una strategia efficace in materia di clima è il calcolo delle emissioni di gas serra (GreenHouse Gas - GHG) e la comprensione delle varie fonti di emissione.

Questo è un processo complesso ma essenziale per stabilire e raggiungere gli obiettivi di riduzione volti a minimizzare l'impatto climatico, a livello europeo, italiano e regionale con la L.R. 4/23-FVGreen.

La comunità internazionale ha da tempo riconosciuto l'urgenza di ridurre le emissioni di CO2 eq per evitare ulteriori aumenti della temperatura globale. Con il Protocollo di Kyoto del 1997, per la prima volta nella storia, i paesi hanno concordato obiettivi e misure vincolanti per affrontare il cambiamento climatico. Questo accordo ratificato a Parigi è alla base del Protocollo sui gas serra (GHG Protocol), il principale punto di riferimento a livello globale per la stima e la gestione delle emissioni di gas serra.

Quali sono i principali requisiti per redigere un inventario dei gas serra.

  1. Definizione dell’ambito
  2. Stima delle emissioni della CO2 eq
  3. Utilizzo della nomenclatura prevista dal National Inventory Report

1.Definizione dell’ambito

Definire correttamente l'ambito è fondamentale per redigere l’inventario dei gas serra. Le linee guida europee illustrano come individuare le principali fonti di emissioni, classificarle in modo appropriato e suddividerle tra emissioni di Scope 1, 2 e 3 (lo scope indica l'ambito di applicazione e si riferisce agli obiettivi e ai requisiti necessari alla redazione dell’inventario dei gas serra).

Lo Scope 1 indica le emissioni dirette di gas a effetto serra che provengono da fonti possedute o controllate dall’entità che dichiara le proprie emissioni; nel caso di un inventario regionale sono quelle emesse nell’ambito amministrativo della regione.

Lo Scope 2 indica le emissioni dirette più le emissioni indirette di gas serra associate alla quota di elettricità, calore o vapore acquistati e prodotti in altre aree ma consumate nell’area.

Lo Scope 3 indica tutte le emissioni dirette e indirette di gas serra non incluse nello Scope 2, indicativamente quelle associate ai prodotti e servizi provenienti da fuori l’area oggetto dell’inventario e utilizzati nell’area considerata.

2.Stima delle emissioni della CO2 eq

Il protocollo GHG include tutti i principali gas serra riconosciuti per il loro contributo al cambiamento climatico. Quelli principali contemplati nel Protocollo di Kyoto e nel successivo Accordo di Parigi, sono:

  • Diossido di carbonio (CO2) - il gas serra più comune e derivante principalmente dalla combustione di combustibili fossili.
  • Metano (CH4) - proviene principalmente dalle attività agricole, processi industriali, rifiuti e decomposizione organica.
  • Protossido di azoto (N2O)- prodotto principalmente dalle attività agricole, fertilizzanti e rifiuti.
  • HFC e PFC - questi gas sintetici sono utilizzati in vari dispositivi elettronici, impianti di raffreddamento e utilizzati in applicazioni industriali specifiche.
  • Esafluoruro di zolfo (SF6): utilizzato principalmente nell’industria elettrica.
  • Trifluoruro di azoto (NF3): usato nella pulizia dei processi di fabbricazione dei microprocessori.

Bisogna ricordare che non tutti i GHG hanno lo stesso effetto sul cambiamento climatico, sia perché sono emessi in quantità molto differenti, sia perché i gas hanno potenziali di riscaldamento globale differenti (Global Warming Potenzial – GWP).

3.Utilizzo della nomenclatura prevista dal National Inventory Report per gli inventari dei gas serra

Gli inventari dei gas serra utilizzano la classificazione prevista dalla Convenzione-quadro sui cambiamenti climatici, denominata NIR - National Inventory Report.

Il NIR facilita i processi internazionali di verifica a cui le stime di emissione dei gas serra sono sottoposte. In particolare, assicura la rispondenza alle proprietà di trasparenza, consistenza, comparabilità, completezza e accuratezza nella realizzazione, qualità richieste esplicitamente dalla Convenzione suddetta.

Applicare tale metodologia rende l'inventario regionale confrontabile con quelli prodotti a livello nazionale da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e europeo da IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change).

Il NIR a differenza della nomenclatura tipica di un inventario in atmosfera che utilizza la classificazione SNAP 97 a 11 macrosettori, ne utilizza solo 6.

Ultimo aggiornamento 5/11/2024

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