I muschi come indicatori di radioattività ambientale

Dagli anni novanta, i muschi sono una delle matrici ambientali poste sotto osservazione a seguito dell'incidente alla centrale nucleare di Chernobyl.

I muschi raccolti per le campagne di studio nel corso degli ultimi 30 anni sono muschi pleurocarpi (briofite) come il Ctenidium molluscum. Le briofite presentano alcune caratteristiche che le rendono ideali nel biomonitoraggio:

• sono ampiamente distribuite in tutti gli ecosistemi montani,
• hanno un alto rapporto superficie/volume e un alto potere assorbente,
• non posseggono radici per l’assorbimento delle sostanze dal suolo e accumulano prevalentemente in maniera passiva,
• mancano di un sistema vascolare ben sviluppato per cui vi è uno scarso trasporto delle sostanze all’interno della pianta,
• alcune specie formano dei tappeti omogenei la cui superficie può essere facilmente misurata per stimare la deposizione al suolo.

Sono quindi facilmente campionabili in diversi punti del territorio del Friuli Venezia Giulia per essere poi sottoposti ad analisi in spettrometria gamma.

Modalità di prelievo e preparazione dei campioni

Sono più di 20 le stazioni di campionamento poste da Arpa FVG sotto controllo dal 1991. In un sottoinsieme di queste i campionamenti sono stati ripetuti fino ad oggi ad intervalli di tempo variabili.

Per ogni stazione è individuato un tappeto di Ctenidium molluscum compatto e denso, sviluppato su superfici orizzontali direttamente su roccia e possibilmente lontano dal margine delle chiome degli alberi in modo da essere influenzati il meno possibili dalla percolazione di gocce di pioggia raccolte dalla chioma stessa e dall’apporto di foglie o altro materiale organico.

In ogni tappeto sono asportati alcuni dischetti di muschio e ne viene calcolata la superficie totale.

I dischetti sono poi essiccati e sovrapposti all’interno di un piccolo becher da 50 ml appositamente tarato per la misura di spettrometria gamma.