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Radioattività negli alimenti

Gli alimenti, così come l’acqua potabile, possono contenere radionuclidi di origine naturale o artificiale.

I radionuclidi di origine naturale, che rappresentano la frazione principale, sono essenzialmente il Potassio-40 e i radionuclidi derivanti dalle serie di decadimento dell’Uranio e del Torio, presenti nell’ambiente in concentrazioni variabili e non pericolose per la salute.

I radionuclidi artificiali si possono trovare nell’ambiente a causa di rilasci autorizzati da impianti nucleari o da altre attività di tipo medico o industriale o a causa di rilasci accidentali, in particolare come conseguenza dell’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl (1986) o alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi (2011). In questi ultimi casi il principale radionuclide di interesse è il Cesio-137.

La presenza di radionuclidi negli alimenti è strettamente legata a quella nell’ambiente.

In Friuli Venezia Giulia i controlli sugli alimenti sono effettuati da Arpa FVG in accordo con la Direzione Regionale Salute su un insieme di matrici alimentari il cui campionamento avviene a cura della Aziende Sanitarie secondo un piano annualmente concordato.

Nelle pagine delle singole matrici alimentari vengono riportati i risultati relativi al solo Cesio-137. Le analisi che vengono effettuate permettono di determinare anche la presenza degli altri principali radionuclidi artificiali che sono risultati essere sempre al di sotto della minima attività misurabile.

Dal 2000 al 2021 sono stati misurati più di 6300 campioni suddivisi in diverse matrici alimentari.

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Per approfondire

A livello internazionale sia la IAEA (International Atomic Energy Agency) che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che la FAO (Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite) hanno fornito criteri di valutazione dei radionuclidi negli alimenti. Questi criteri quantitativi sono normalmente espressi in termini di dose individuale (mSv all’anno) o in concentrazione di attività (Bq/kg o Bq/l).

I criteri si riferiscono sia al controllo dell’esposizione della popolazione in tutte le situazioni di esposizione esistente, pianificata o in emergenza, sia al controllo delle concentrazioni di attività dei radionuclidi negli alimenti in seguito ad emergenze nucleari o radiologiche, sia al controllo degli alimenti commercializzati a livello internazionale.

Per quanto riguarda l’immissione sul mercato dell’Unione Europea dei prodotti alimentari e alimenti per animali originari da paesi terzi a seguito dell’incidente verificatosi alla centrale nucleare di Chernobyl si fa riferimento al Regolamento 2020/1158/Euratom della Commissione del 05/08/2020 di esecuzione regolamento 2016/52/Euratom.

I livelli massimi ammissibili ai fini della commercializzazione, fissati dal Regolamento UE 2020/1158 e riferiti alla concentrazione di attività di Cesio-137, corrispondono a 370 Bq/kg per il latte, i prodotti lattiero-caseari e gli alimenti destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia e 600 Bq/kg per tutti gli altri alimenti.

In Italia il controllo sulla radioattività ambientale è regolato dal Decreto Legislativo n.101 del 31 luglio 2020. All’articolo 152, in particolare, si precisa che il controllo sugli alimenti e sulle bevande per il consumo umano e animale è esercitato dal Ministero della Salute. I controlli sono attuati per mezzo di reti regionali e nazionali i cui dati confluiscono nella banca dati nazionale sulla sorveglianza della radioattività ambientale di ISIN (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione).

A ISIN sono affidate le funzioni di coordinamento tecnico per assicurare l’omogeneità dei criteri di rilevamento e delle modalità di esecuzione dei prelievi e delle misure ai fini dell’interpretazione integrata dei dati rilevati. I dati inviati confluiscono nella REte nazionale di SOrveglianza della RADioattività ambientale (RESORAD).

Il Centro regionale di Radioprotezione (CRR) di Arpa FVG è il referente regionale della rete RESORAD.

I dati della rete RESORAD sono raccolti nel data base nazionale di ISIN (attualmente presente nell’ambito del nuovo portale Sistema Informativo Nazionale sulla Radioattività – SINRAD) e trasmessi annualmente alla Commissione Europea (CE) in ottemperanza agli articoli 35 e 36 del trattato Euratom. Tali dati sono a disposizione dei Ministeri e degli enti interessati.

Documenti da consultare

Ultimo aggiornamento 27/9/2022

URL: https://www.arpa.fvg.it/temi/temi/radiazioni/sezioni-principali/radioattivita-negli-alimenti/radioattivita-negli-alimenti/