Eventi meteo estremi: la campagna di rilevamento della grandine 2024 e i “segnali dal clima in FVG”
A fine settembre si è conclusa la campagna annuale di rilevamento della grandine condotta da ARPA FVG con il supporto di una rete regionale di più di 200 volontari. La grandine è uno degli eventi meteo estremi che possono colpire il Friuli Venezia Giulia e che, su scala globale, stanno diventando sempre più frequenti e intensi a causa del riscaldamento globale.
Facciamo quindi il punto sulla campagna di rilevamento della grandine del 2024 in FVG. Ampliamo poi lo sguardo per vedere, in una prospettiva climatica, alcune evidenze degli eventi estremi a scala locale e globale, alcuni approcci tecnico-scientifici per studiarne e prevenirne le conseguenze, nonché come essi abbiano effetti importanti sull’ “ansia climatica”, come ci raccontano diversi articoli di “Segnali dal clima in FVG” (edizione 2024).
La campagna di rilevamento della grandine in FVG: come funziona e i primi risultati per il 2024
Ad aprile è iniziata l’attività di monitoraggio della grandine per il 2024, che si protrae fino al 30 settembre e fornisce come ogni anno importanti informazioni sulle grandinate in Friuli Venezia Giulia.
La rete di monitoraggio è attiva dal 1988 e coinvolge direttamente molti cittadini volontari distribuiti sul territorio regionale. Ai partecipanti vengono forniti dei particolari pannelli (“hailpads”), costituiti da polistirolo di densità nota e dipinti di vernice bianca, che vengono utilizzati per registrare l’impatto dei chicchi di grandine. Ogni volontario posiziona il pannello su un apposito supporto, in una zona della sua proprietà ben esposta agli agenti atmosferici. L’impatto coi chicchi di grandine crea un’impronta sul panello. Dopo l’evento grandinigeno il volontario riporta data e ora della grandinata sul retro del pannello e lo sostituisce con uno nuovo. Questi pannelli vengono raccolti a fine campagna, inchiostrati e quindi scansionati con un apposito programma, ricavando dati sulla dimensione media dei chicchi, la frequenza e distribuzione della grandine.
Quest'anno, i dati raccolti attraverso i pannelli hanno rivelato una situazione diversa rispetto al 2023, anno in cui si sono verificate grandinate da record. Infatti, pur registrando eventi frequenti, la dimensione dei chicchi della grandine è rimasta nella norma. Di seguito, un esempio di un pannello colpito durante l'estate 2024 e un pannello posizionato sull’apposito supporto.
Attualmente, la rete di monitoraggio conta 211 volontari distribuiti sul territorio regionale e la loro preziosa collaborazione ci consente di raccogliere dati significativi sugli eventi grandinigeni. Per migliorare ulteriormente la copertura e la qualità dei dati raccolti si invitano i cittadini interessati a partecipare alla prossima campagna di monitoraggio scrivendo all’indirizzo meteo@arpa.fvg.it.
La seguente mappa illustra la distribuzione attuale dei punti di monitoraggio.
“Segnali dal clima in FVG”: studiare e affrontare gli eventi estremi
Nell’edizione 2024 di “Segnali dal clima in FVG”, la pubblicazione divulgativa realizzata dal Gruppo di lavoro tecnico-scientifico Clima FVG, diversi articoli trattano il tema degli eventi estremi, a partire da un riepilogo di quelli che hanno interessato il Friuli Venezia Giulia nel 2023 e di quelli più rilevanti registrati nel mondo nello stesso anno, che troviamo nella sezione IL METEO E IL CLIMA. Qui un ulteriore articolo evidenzia anche alcuni segnali di cambiamento che si registrano riguardo agli eventi estremi in FVG.
Nella sezione I GHIACCI E LA MONTAGNA scopriamo come viene studiato il fenomeno delle colate di detrito che possono essere innescate dalle piogge intense.
Nella sezione NOI E I CLIMA vediamo come in edilizia si stia cercando di progettare strutture più resistenti agli eventi estremi, ma cerchiamo anche di capire come questi siano collegati alle eco-emozioni e in particolare all’ansia climatica.
2023: ALCUNI EVENTI METEO DA RICORDARE IN FVG
Il 2023 è stato un anno caratterizzato da temperature dell’aria e del mare decisamente più alte rispetto alla norma, “segnali” di un cambiamento climatico in atto anche in Friuli Venezia Giulia. Degni di nota alcuni eventi estremi che hanno colpito pesantemente diverse aree della regione: grandinate, temporali forti, piogge intense, eventi di acqua alta e mareggiate che ricorderemo a lungo.
- 13 luglio – un forte temporale che ha attraversato tutta la bassa pianura friulana ha causato raffiche di vento molto forti con raffiche oltre i 120 km/h;
- 24 e 25 luglio – le grandinate da record che hanno attraversato la pianura regionale. I danni causati dagli enormi chicchi di grandine, che hanno raggiunto un diametro massimo fino a 20 cm, sono stati ingenti, specie sulla media pianura friulana, con tetti frantumati, cappotti delle case trivellati, veicoli distrutti, persone ferite ed evacuate dalle proprie abitazioni, danni alle colture e alberi abbattuti. Decisamente l’episodio di grandine più intenso verificatosi in regione almeno dagli anni ’90;
- 19 ottobre - forti piogge per venti giorni hanno interessato ripetutamente tutta la regione facendo totalizzare, specie nella zona prealpina, cumulati davvero notevoli. Dal 19 ottobre al 7 novembre a Uccea di Resia si sono registrati 1318 mm, quasi la metà della pioggia media annuale che si misura abitualmente nella località;
- 27 ottobre – nell’isola di Grado è stato registrato un livello di acqua alta eccezionale di 167 cm sopra il livello medio mare;
- 2 e 3 novembre – ancora piogge accompagnate da una forte libecciata con venti intorno ai 100 km/h che ha provocato danni ingenti lungo tutta la costa della nostra regione;
- 5 novembre – di nuovo l’isola di Grado viene interessata da un livello di acqua alta eccezionale di 170 cm sopra il livello medio mare.
Puoi leggere l’articolo completo “DATI METEO DEL 2023: IL TERZO ANNO PIÙ CALDO IN FVG, CON PIOGGE NELLA MEDIA” (autore: Andrea Cicogna di ARPA FVG) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) - sezione tematica IL METEO E IL CLIMA.
DAL LOCALE AL GLOBALE: ANOMALIE CLIMATICHE ED EVENTI ESTREMI NEL 2023 NEL MONDO
Il 2023 è stato un anno eccezionale dal punto di vista climatico. È stato l'anno più caldo a livello globale nel record storico, con una anomalia termica superiore di 0.15-0.17 °C rispetto al record precedente del 2016.
Queste temperature globali eccezionalmente alte hanno portato a registrare temperature massime elevatissime, numeri record di giorni estremamente caldi e ondate di calore. Hanno anche determinato a una riduzione notevolissima dei ghiacci polari, con l'estensione del ghiaccio Antartico che ha raggiunto un record minimo per almeno 8 mesi dell'anno.
Dal punto di vista idroclimatico ci sono stati eventi particolarmente estremi. Basta ricordare l'alluvione dell'Emilia Romagna, che ha causato enormi danni e diverse vittime. In Libia, la tempesta Daniel ha causato l'inondazione della città di Derna, con migliaia di morti e la distruzione di interi quartieri. Il ciclone tropicale Freddy ha colpito un'area comprendente Madagascar, Malawi, Mozambico, Zimbabwe e Sud-Africa causando migliaia di vittime e più di 500.000 sfollati, mentre il tifone Categoria 5 Mocha ha colpito Myanmar con venti oltre i 250 km orari e numerose vittime.
Puoi leggere l’articolo completo (autore: Filippo Giorgi di ICTP) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) - sezione tematica IL METEO E IL CLIMA.
EVENTI ESTREMI: ALCUNI SEGNALI DI CAMBIAMENTO IN FRIULI VENEZIA GIULIA
L’aumento degli eventi estremi è uno degli effetti più evidenti dei cambiamenti climatici a livello planetario, ma esiste una grande variabilità territoriale nell’incremento di tali fenomeni. Studi condotti da ARPA FVG confermano che durante l’estate in Friuli Venezia Giulia, a fronte di condizioni di instabilità atmosferica sempre più spiccate, non si evidenziano per ora incrementi significativi delle piogge estreme. Si registra invece un aumento delle dimensioni medie dei chicchi di grandine.
Puoi leggere l’articolo completo (autori: Andrea Cicogna e Valentina Gallina di ARPA FVG) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) - sezione tematica IL METEO E IL CLIMA.
LA PRECARIA SICUREZZA IDRAULICA DEL TERRITORIO MONTANO: STUDI E RICERCHE SUL BACINO DEL MOSCARDO
Le precipitazioni intense possono innescare il pericoloso fenomeno delle colate di detrito. Studi e ricerche nel bacino del Moscardo consentono di migliorare sia la comprensione dei fenomeni torrentizi, sia le misure da mettere in atto per la riduzione del rischio.
Puoi leggere l’articolo completo (autori: Sara Cucchiaro e Federico Cazorzi dell’Università di Udine) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) - sezione tematica I GHIACCI E LA MONTAGNA.
EDILIZIA E CAMBIAMENTO CLIMATICO: PROGETTARE STRUTTURE PIÙ RESISTENTI AGLI EVENTI ESTREMI
Con il riscaldamento globale aumenta, in generale, la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi. Molti componenti e sistemi costruttivi, progettati per resistere alle sollecitazioni di eventi atmosferici convenzionali, risultano carenti per fenomeni di intensità estrema, come quelli registrati di recente in FVG. Sarà necessaria una nuova attenzione per dimensionare e adeguare i sistemi edilizi e in particolare le loro componenti più vulnerabili, per renderli più resistenti agli eventi meteo più intensi.
Puoi leggere l’articolo completo (autrice Chiara Bedon dell’Università di Trieste) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) - sezione tematica NOI E I CLIMA.
OLTRE L’ECOANSIA: CONNETTERSI CON LE EMOZIONI PER CAMBIARE IL CLIMA DENTRO E FUORI DI NOI
Di fronte alla crisi eco-climatica possiamo avere un ampio spettro di emozioni e pensieri, che questo articolo spiega ed esplora, affrontando il tema con un approccio costruttivo. Ne riportiamo qui alcuni passaggi che mettono in luce in particolare alcuni collegamenti tra i nostri stati mentali e gli eventi meteo estremi.
EFFETTI DIRETTI E INDIRETTI DELLA CRISI CLIMATICA SULLA SALUTE MENTALE
“Gli effetti della crisi eco-climatica sulla salute mentale sono, appunto, tanti e diversi. Si va da condizioni di sofferenza conseguenti all’essere testimoni diretti di eventi climatici estremi – come incendi o alluvioni – ad effetti che si sviluppano più lentamente in risposta, ad esempio, alla degradazione dell’ambiente naturale a noi familiare. Prima di parlare di ecoansia, è importante ricordare che gli effetti più drammatici si hanno quando la crisi eco-climatica impatta violentemente la vita delle persone limitando, ad esempio, la disponibilità di cibo, acqua potabile o aria pulita – in questi casi, ovviamente, ci sono pesanti ricadute anche sulla salute fisica.
Si parla di effetti indiretti, invece, quando una persona che non è stata minacciata direttamente da cataclismi o mancanza di beni di prima necessità sviluppa una condizione di disagio psicologico per “effetto domino” o a causa della consapevolezza acquisita tramite le fonti di informazione. Per questo motivo, gli effetti della crisi ambientale sulla salute mentale sono stati paragonati ai cerchi che si allargano sulla superficie dell’acqua dopo aver gettato un sassolino.
Un concetto interessante che è stato proposto è quello di Disturbo da Stress Pre-Traumatico correlato al clima. Alcuni studiosi, infatti, hanno ipotizzato la possibilità di essere traumatizzati psicologicamente in anticipo alla sola prospettiva di un evento climatico estremo non ancora accaduto. Una condizione simile è stata finora osservata solo nei militari in previsione del combattimento, e le ipotesi riguardanti la crisi eco-climatica sono tutte da esplorare.”
Puoi leggere l’articolo completo (autrice Maria Da Re dell’Università di Udine) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) - sezione tematica NOI E I CLIMA.
Ultimo aggiornamento 2/10/2024
URL: https://www.arpa.fvg.it/temi/temi/meteo-e-clima/news/eventi-meteo-estremi-la-campagna-di-rilevamento-della-grandine-2024-e-i-segnali-dal-clima-in-fvg/