Concluse le Giornate di Educazione Ambientale del Friuli Venezia Giulia
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Si sono svolte dal 10 al 18 ottobre le Giornate di Educazione Ambientale in Friuli Venezia Giulia che per la prima volta sono state organizzate assieme da tutte le realtà che fanno parte di una nuova Rete Regionale di Educazione Ambientale.
Sono infatti sedici i soggetti regionali che in collaborazione con ARPA FVG hanno costruito, in più di un anno di lavoro, un Patto educativo per elaborare assieme progetti educativi da rivolgere alla popolazione.
Le Giornate appena concluse, rappresentano il primo risultato concreto delle Rete.
Partendo già dai primi di ottobre con alcuni eventi extra, le Giornate dal titolo "Biodiversità: vita e/è diversità", hanno offerto più di trenta eventi e iniziative distribuite in tutta la regione, raggiungendo pubblici diversi.
Sono state organizzate attività rivolte alle famiglie come la "geo caccia" sul carso, le passeggiate esplorative alla scoperta della biodiversità in città, le visite musei di storia naturale e agli stand a tema biodiversità della manifestazione Il filo dei sapori di Tolmezzo.

Gli studenti universitari sono statti coinvolti in due iniziative principali. La prima, un Hackathon, una maratona di idee e creatività sul tema della mobilità sostenibile che ha portato all'ideazione della app "Via col 30" che premierà la scelta dei movimenti casa - università a basso impatto.
La seconda iniziativa in ambito universitario, ha visto la realizzazione di un laboratorio di progettazione per attività educative in natura che ha portato all'elaborazione di sedici proposte educative per la scuola dell'infanzia e per la scuola primaria sul tema dei "servizi ecosistemici".
Anche le scuole hanno partecipato numerose tra le proiezioni cinematografiche del documentario "Magredi: la steppa friulana", le esplorazioni in natura tra mare e montagna e le visite ai musei di storia naturale tra esperimenti e mostre.
Le Giornate si sono concluse con il Convegno regionale di educazione ambientale dal titolo: "Outdoor education: la relazione bambini/e, ragazzi/e e natura" del 18 ottobre che ha visto la partecipazione di duecento persone tra educatori, insegnanti e studenti.

In particolare la mattinata è stata dedicata all'approfondimento del tema dell'educazione all'aperto in un momento di dialogo tra Paola Cosolo Marangon, formatrice in ambito psicopedagogico e Roberto Farnè, pedagogista e fondatore del Centro di Ricerca e Formazione sull’Outdoor Education dell’Università di Bologna.
Sono stati tanti gli spunti di riflessione e i punti chiave che sono stati affrontati sull'oudoor education come i benefici a livello fisico e di apprendimento dell'educazione all'aperto, il problema del deficit di natura che riguarda tutte le fasce d'età, le difficoltà degli insegnanti nel proporre attività all'esterno tra responsabilità e burocrazia, la differenza tra rischio e pericolo e altro ancora.
Un altro momento chiave della mattinata è stata la presentazione delle esperienze di outdoor education da parte di tre scuole della regione (la scuola dell'infanzia Pikapolonica di Gorizia, la scuola primaria Silvio Pellico di Udine e la scuola secondaria di primo grado Antonio Bellavitis di Udine) che nella loro concretezza hanno evidenziato degli aspetti chiave quali: la necessità di crederci e di condividere il più possibile il progetto con tutta la scuola, che per fare outdoor education si può partire dalle cose semplici e che l'educazione all'aperto sviluppa quella relazione con la natura che è un punto fondamentale di partenza per tutti i progetti di educazione ambientale.

Il pomeriggio del Convegno è stato invece dedicato a laboratori a scelta curati dai diversi enti della Rete di educazione ambientale come le attività educative nel bosco, i giochi in scatola, i laboratori su mare e geodiversità, i piccoli esperimenti di biodiversità, i percorsi sui servizi ecosistemici, l'educazione al rischio e altro ancora.
Il Convegno, si è chiuso con un arrivederci in particolare al mondo della scuola proponendo un percorso di formazione sull'educazione ambientale per tutti gli insegnanti a partire dalla scuola dell'infanzia che entrerà nel vivo dal mese di febbraio.
Nel finale, a chi lo desiderava, è stata affidata una piantina con l'invito di prendersene cura e di documentarne la crescita. Un piccolo segno con l'augurio di continuare come educatori, a coltivare bellezza.
Ultimo aggiornamento 27/10/2025
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