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Gli impianti radioelettrici

Le principali sorgenti di campi elettromagnetici ad alta frequenza (RF) sul territorio sono costituite dagli impianti per la telefonia mobile, dagli impianti di radiodiffusione sonora e televisiva e dagli impianti wi-fi.

Impianti per la telefonia mobile

Gli impianti di telefonia mobile, o stazioni radio base, vengono installati per permettere il collegamento tra telefoni cellulari.

Questi impianti vengono installati in luoghi a maggiore densità abitativa e forniscono il servizio sulle aree immediatamente circostanti l’installazione.
Una singola stazione radio base è in grado di sostenere un limitato numero di conversazioni in contemporanea, pertanto, un numero maggiore di stazioni radio base permette un maggiore traffico telefonico. Un impianto di telefonia mobile serve un’area di territorio tanto più limitata quanto più intenso è il traffico telefonico, pertanto, l’area servita da una stazione radio base risulta variabile e dipendente dall’entità del traffico telefonico nella zona.

Impianti di radiodiffusione sonora e televisiva

Sono collacati in luoghi con caratteristiche diverse da quelle degli impianti di telefonia mobile. Infatti gli impianti radiotelevisivi vengono installati generalmente al di fuori dei centri abitati, in zone collinari o montuose e forniscono il servizio su aree di territorio distanti anche decine di chilometri dagli impianti.
Per quanto riguarda l’impatto elettromagnetico, quello degli impianti di radiodiffusione sonora e televisiva è localmente maggiore rispetto agli impianti di telefonia mobile poiché, in generale, questi impianti hanno delle potenze più alte e risultano più concentrati in determinati siti.

Impianti wi-fi

Negli ultimi anni, oltre all’aumento degli impianti di telefonia mobile, si è assistito anche all’aumento degli impianti radioelettrici volti ad integrare la rete internet via cavo (i cosiddetti impianti wi-fi), questi impianti hanno potenze sensibilmente inferiori rispetto quelli per la telefonia mobile e per la radiodiffusione sonora e televisiva e, quindi, comportano un impatto elettromagnetico ridotto sul territorio. Il campo elettromagnetico generato da un’antenna non è uniforme attorno alla sorgente, ma si distribuisce in maniera irregolare nello spazio in funzione di una serie di parametri caratteristici del singolo impianto, pertanto, non è possibile stabilire a priori quali livelli di campo elettromagnetico vengono generati ad una certa distanza dall'impianto.

Dai dati del catasto Arpa FVG degli impianti radioelettrici, a fine 2011 risulta che in regione sono presenti circa 1500 tralicci realizzati o potenzialmente realizzabili di impianti di telefonia mobile e circa 300 tralicci di impianti radiotelevisivi. Questi siti possono a loro volta contenere una o più sistemi di antenne dello stesso o di più gestori.

Lo sviluppo delle linee elettriche sul territorio regionale è di circa 150 km per quelle a tensione di 380 kV, 250 km per quelle a 220 kV, 1300 km per quelle a 132 kV. Poi ci sono quelle a media tensione (20 kV) presenti presso tutti gli agglomerati urbani.

Ultimo aggiornamento 11/2/2022

URL: https://www.arpa.fvg.it/temi/temi/campi-elettromagnetici/impariamo-insieme/da-cancellare/