Il Gruppo di Lavoro Regionale per il monitoraggio delle Specie Alloctone Invasive

Il personale di Arpa FVG, appartenente alla SOS Qualità delle Acque interne e alla SOS Qualità delle Acque marino-costiere e di transizione, è coinvolto dal 2019 nel gruppo di lavoro regionale, istituito dalla Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche – Servizio Biodiversità, per il monitoraggio delle specie alloctone invasive. L'obiettivo del gruppo di lavoro è quello di rafforzare la tutela degli ecosistemi naturali e prevenire i rischi ecologici, economici e sanitari derivanti dalla presenza di queste specie.

Le specie aliene invasive (o specie esotiche invasive) sono organismi che vengono introdotti in un nuovo habitat, lontano dal loro ambiente naturale, e che, una volta stabilitisi, si diffondono in modo aggressivo, minacciando la biodiversità locale, alterando gli ecosistemi e danneggiando le economie e le attività umane.

Queste specie possono arrivare attraverso il commercio, il trasporto, l'agricoltura o a causa di altre attività e sono quelle che, una volta introdotte, riescono a proliferare in modo rapido, diventando dannose per l'ambiente e superando le specie autoctone competendo per risorse come il cibo, lo spazio e la luce.

Esempi di specie invasive per gli ambienti fluviali sono:

  • il Gambero della Louisiana (Procambarus clarkii): introdotto accidentalmente in molte acque dolci, particolarmente aggressivo in grado di alterare gli equilibri ecologici competendo con le specie locali per cibo e habitat;
  • la pianta acquatica chiamata Peste d’acqua di Nuttall (Elodea nuttalii), introdotta come pianta per gli acquari, il rischio principale di diffusione della specie è legato all’incuria nel disfarsi dei residui della sua coltivazione, smaltendo le acque contaminate in natura e la cui crescita eccessiva, che forma densi letti sommersi, impedisce l’uso dei corsi d’acqua e dei laghi a scopo ricreativo e professionale, ostruendo i canali di drenaggio e le infrastrutture di navigazione e portuali.

Per quanto riguarda invece l’ambiente marino e lagunare, vanno menzionati:

  • lo ctenoforo noce di mare (Mnemiopsis leidyi);
  • il granchio blu (Callinectes sapidus);

i quali, a distanza di anni dalla prima segnalazione nelle acque regionali, rispettivamente nel 2016 e 2023, sono diventati invasivi e nocivi per l’ecosistema marino e lagunare, causando danni ingenti al comparto ittico.

Questo gruppo di lavoro, istituito secondo il Regolamento (UE) 1143/2014, stabilisce disposizioni per prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive ed è stato integrato nel tempo da vari atti esecutivi che definiscono gli elenchi delle specie invasive di rilevanza unionale. A livello nazionale, il decreto legislativo 230/2017 adegua la normativa italiana alle disposizioni europee, stabilendo un sistema di sorveglianza per il monitoraggio, il rilevamento precoce e l'eradicazione delle specie invasive. Il Ministero dell'Ambiente, supportato da ISPRA, coordina questo sistema, con l'aiuto delle Regioni, che utilizzano strutture già attive per altre normative ambientali. La Regione Friuli Venezia Giulia ha istituito un sistema di sorveglianza locale per le specie invasive, come previsto dal decreto del Direttore Generale n. 104/2019 ed è coordinato dal Servizio Biodiversità che gestisce questo aggiornamento per garantire la corretta attuazione delle misure di sorveglianza.

Il gruppo di lavoro, è composto da esperti regionali e professionisti del settore ambientale di varie strutture regionali presenti sul territorio, che danno supporto sull’identificazione e la mappatura delle specie invasive presenti nei principali corpi idrici della regione, sia interni che marini, lavoro che si inserisce in un più ampio quadro di progetti europei e nazionali finalizzati alla lotta contro le specie alloctone invasive, per garantire la salvaguardia degli habitat naturali e la protezione della biodiversità.

Arpa FVG, inoltre, è partner del Progetto ALIENA (Interreg Italia-Croazia 2021-2027), un progetto europeo che ha lo scopo di approfondire le conoscenze e creare un sistema di monitoraggio congiunto ai fini della tutela della biodiversità nei confronti delle specie non indigene (NIS) che possono rappresentare una minaccia per gli ecosistemi marini locali, per la salute pubblica ed incidere sulle attività socioeconomiche.

Il coinvolgimento delle diverse Agenzie e istituzioni regionali, tra cui Arpa FVG, testimonia l’importanza della collaborazione multidisciplinare per affrontare una delle sfide ambientali più urgenti a livello globale, come confermato dagli esperti del settore.

Ultimo aggiornamento 15/4/2025

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