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15 OTTOBRE 2018

Presentato uno studio sui metodi di identificazione della Legionella pneumophila

World Congress of Biomedical Laboratory Science

Il lavoro è frutto di una collaborazione tra il Laboratorio di Arpa FVG e il CRO (Centro di Riferimento Oncologico) di Aviano

Arpa FVG ha presentato il lavoro nel 33rd World Congress of Biomedical Laboratory Science (IFBLS), tenutosi a Roma dal 22 al 26 settembre. La ricerca è stata sviluppata da un  gruppo di lavoro interaziendale, formato da tecnici del Laboratorio di Arpa FVG e del CRO di Aviano, creato allo scopo di ottimizzare metodi analitici per l’identificazione di microrganismi. Sono stati illustrati i primi risultati di una ricerca finalizzata a determinare la distribuzione sul territorio regionale dei sierotipi di Legionella pneumophila.

La Legionella pneumophila è un batterio ubiquitario, normalmente presente nell’ambiente acquatico. È l’agente eziologico della legionellosi, una malattia delle vie respiratorie che può presentarsi qualora individui particolarmente suscettibili all’infezione, per esempio persone immunodepresse o anziani, respirano un aerosol contenente questo microrganismo. Non si conoscono infezioni associate all’ingestione di acqua contaminata.

Lo studio ha evidenziato come la nuova tecnologia molecolare SBT (Sequence Based Typing) si è rivelata essere superiore ai tradizionali metodi sierologici nella identificazione dei ceppi di Legionella pneumophila.

Il Laboratorio Alimenti e Microbiologia di Arpa FVG è il Laboratorio di Riferimento Regionale per la diagnosi ambientale di legionellosi. A partire dal 2002 ha analizzato una media di 1275 campioni ambientali per anno, riscontrando delle positività.

La pluriennale attività del laboratorio  ha permesso di estrarre e conservare una notevole quantità di materiale genetico di Legionella pneumophila, indispensabile per la messa a punto di nuovi metodi per il sequenziamento del DNA di questo batterio. La loro introduzione permetterà l’identificazione del microrganismo superando le limitazioni dei test tradizionali attualmente utilizzati, come suggerito dalle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità.