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18 LUGLIO 2018

Non contaminati i suoli del poligono Cellina-Meduna

I campioni di suolo prelevati nell’area C del poligono del Cellina-Meduna non presentano contaminazioni da metalli pesanti, amianto e idrocarburi. Lo rende noto una nota congiunta del Comando 132^ Brigata corazzata “Ariete” e dell’Arpa a conclusione della Conferenza dei servizi che si è svolta questa mattina presso la Caserma “Mittica” di Pordenone.

All’incontro, organizzato dal Comando Militare Esercito Friuli Venezia Giulia in qualità di rappresentante dell’Amministrazione della Difesa, hanno partecipato, oltre ad Arpa, rappresentanti dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 5 del Friuli occidentale, della Prefettura di Pordenone, dei Comuni di Cordenons, San Quirino e Vivaro, della Brigata “Ariete” e del 12° Reparto Infrastrutture dell’Esercito. La Regione Friuli Venezia Giulia ha fatto pervenire alla conferenza il proprio parere.

Le attività di caratterizzazione, che hanno comportato il campionamento e l’analisi di un centinaio di campioni di suolo e la perforazione ed analisi di un piezometro. Le analisi sono state effettuate da una ditta specializzata, mentre Arpa ha presenziato a tutte le fasi di campionamento eseguendo il controllo in contradditorio sul 10% dei campioni e validando l’intero processo.

Preso atto delle risultanze illustrate e contenute nella documentazione prodotta da Leochimica e validate da Arpa, la Conferenza ha quindi dichiarato concluso il procedimento di caratterizzazione e definito il sito come non contaminato.

Durante la conferenza sono state riepilogate le principali tappe relative all’intero piano di caratterizzazione del poligono, il cui inizio risale al 2013. Durante una prima fase erano state effettuate le verifiche e gli interventi relativi agli aspetti radiologici, fase conclusasi nei primi mesi del 2017 con la rimozione dei frammenti ritenuti inquinanti ad opera degli operatori specializzati del CISAM (Centro Interforze Studi e Applicazioni Militari) di Pisa e la messa in sicurezza dell’area.

Successivamente, la ricerca di elementi inquinanti si era concentrata sui metalli pesanti, sull’amianto e sugli idrocarburi. Le analisi, condotte all’inizio del 2018, hanno portato ai risultati presentati oggi e alla dichiarazione di sito non contaminato.