Il suolo

Il suolo corrisponde allo strato superiore della crosta terrestre ed è una formazione naturale, di spessore variabile, che deriva dalla decomposizione di rocce preesistenti e di materiale organico. È formato da particelle minerali, materia organica, acqua, aria e organismi viventi ed è differenziato in orizzonti pedogenetici, ovvero strati geologicamente diversificati, di varia composizione e spessore. Lo strato più superficiale, indicato con la lettera 0, è caratterizzato dalla sostanza organica indecomposta. Gli orizzonti intermedi rappresentano diversi stadi di degradazione della materia organica e della roccia, dovuti sia all'attività biotica sia a quella chimico-fisica quali reazioni chimiche, processi di eluviazione (ovvero di percolamento delle acque meteoriche nel terreno), variazioni di acidità etc, fino all'orizzonte R che rappresenta la roccia sottostante inalterata (roccia madre).

Il suolo rappresenta una risorsa non rinnovabile in quanto la velocità di degradazione è potenzialmente rapida, mentre i processi di formazione e rigenerazione sono estremamente lenti. Si tratta di un sistema aperto, in equilibrio dinamico con le altre componenti ambientali ed in continua evoluzione.

Un suolo, infatti, contrariamente a quanto si è soliti pensare, è prima di tutto un articolato sistema biologico regolato da meccanismi metabolici complessi e ancora non completamente compresi.

Il suolo svolge numerose e importanti funzioni (servizi ecosistemici), fra le quali possiamo annoverare:

  • la produzione di biomassa,
  • la filtrazione e trasformazione di sostanze e nutrienti,
  • la presenza di pool di biodiversità,
  • la funzione di piattaforma per la maggior parte delle attività umane,
  • la fornitura di materie prime,
  • la funzione di deposito di carbonio e nutrienti,
  • la conservazione del patrimonio geologico e archeologico.

Per la varietà unica delle funzioni che esplica, indispensabili alla vita, e per il fatto che rappresenta un nodo importante negli equilibri ambientali, al suolo è stato finalmente riconosciuto un ruolo di primo piano ai fini della sostenibilità a lungo termine della comunità.

Proprio per il fatto che il suolo esplica numerose e diverse funzioni, non è stata ancora raggiunta una definizione compiuta ed univoca del concetto di ‘qualità del suolo’; qui si riporta quanto proposto dalla Soil Science Society of America nel 1997 che, sulla scorta di quanto suggerito da Doran e Parkin nel 1994, considera la qualità del suolo come:

la capacità del suolo di funzionare entro i limiti dell’ecosistema per sostenere la produttività biologica, mantenere la qualità ambientale e promuovere la salute vegetale e animale.

I suoli che mantengono le loro qualità hanno un’incidenza rilevante anche su altri settori di interesse quali la tutela delle acque superficiali e sotterranee, la salute umana, i cambiamenti climatici, la tutela della natura e della biodiversità, la sicurezza alimentare.

Un suolo "vitale e ben mantenuto", infatti, attraverso processi di assorbimento e di trasformazione/decomposizione di natura chimica, fisica e biologica, è in grado di agire in modo efficace da barriera e da filtro nei confronti di sostanze inquinanti derivanti da apporti esterni.

Per quanto concerne la realtà nostrana, la Regione FVG è caratterizzata da una notevole complessità geologica che si riflette sulla sua articolata pedologia. Si tratta per la maggior parte, soprattutto nella zona collinare e di pianura, di terreni "preziosi" da un punto di vista agricolo, con particolare attenzione al settore vitivinicolo.La Comunicazionedella Commissione Europea COM(2002)179 individua gli otto principali processi di degrado del suolo: erosione, diminuzione della materia organica, contaminazione, salinizzazione, compattazione, diminuzione della biodiversità del suolo, impermeabilizzazione, inondazioni e smottamenti (Di Fabbio, Fumanti, 2008).

I suoli del Friuli Venezia Giulia

Per quanto concerne la realtà nostrana, la Regione FVG è caratterizzata da una notevole complessità geologica che si riflette sulla sua articolata pedologia. Si tratta per la maggior parte, soprattutto nella zona collinare e di pianura, di terreni "preziosi" da un punto di vista agricolo, con particolare attenzione al settore vitivinicolo.

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Il nostro suolo è soggetto a diverse direttrici di pressione che possono danneggiarlo anche irrimediabilmente:

  • Il consumo di suolo, inteso come passaggio da superficie naturale a superficie artificiale, che interessa soprattutto i suoli della pianura dove è più facile edificare infrastrutture, logistica (magazzini), centri commerciali e insediamenti urbani. Purtroppo, si tratta spesso di terreni nobili da un punto di vista agricolo
  • L'inquinamento di origine agricola (utilizzo di fitosanitari) e industriale (incidenti, sversamenti etc)
  • Compattamento del suolo, dovuto prevalentemente alla meccanizzazione in agricoltura
  • Salinizzazione, dovuta all'intrusione di acqua di mare nei terreni bonificati delle zone peri lagunari e costiere, attualmente causata da fenomeni di subsidenza (naturale abbassamento del suolo rispetto al livello del mare), a cui si aggiungerà l'innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici
  • Perdita di sostanza organica, che tuttavia rimane ancora buona.

Ultimo aggiornamento 25/5/2022

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