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09 APRILE 2021

Rapporto pollini 2020: maggior pressione su pianura e costa, minore nel Triestino

Rapporto pollini 2020

E’ disponibile online l’aggiornamento al 2020 dei dati di concentrazioni polliniche giornaliere raccolti da Arpa FVG.  Il report contiene anche l’aggiornamento del calendario pollinico e alcune considerazioni su come sono cambiate le concentrazioni dei pollini negli anni. Nel complesso, nel 2020 si è osservato un aumento della produzione pollinica su tutto il territorio regionale, soprattutto per il cipresso, la piantaggine e l’ambrosia con l’assenzio, con maggior pressione su pianura e costa.

A causa dell’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia da Covid-19, nel 2020 è stato possibile effettuare i rilievi solo in tre delle quattro stazioni di monitoraggio, Pordenone, Trieste e Lignano Sabbiadoro, con l’esclusione della stazione di Tolmezzo. Anche i dati delle restanti stazioni sono incompleti, in conseguenza alla sospensione forzata dei monitoraggi proprio nel periodo primaverile, coincidente con la fioritura della maggior parte delle piante monitorate e con il più alto tasso di pollini in aria. Alcune considerazioni indirette sulla vegetazione fanno ritenere, tra l’altro, che in questi mesi si sia verificato un picco molto abbondante di pollini di carpini, faggio, platano e bagolaro, come avvenuto nel 2016 e 2018. La stazione di Bolzano, a titolo d’esempio, ha rilevato nel 2020 il più alto numero di pollini in aria dal 1994.

Pure l’aggiornamento dei principali indicatori pollinici (calendario pollinico, indice pollinico allergenico e stagione pollinica allergenica) è limitato ai soli calendari pollinici delle stazioni di Trieste e Pordenone, mentre le considerazioni sulle variazioni delle concentrazioni dei pollini negli anni sono state effettuate escludendo dalle analisi i mesi di marzo-maggio, oppure i periodi di sospensione delle rispettive stazioni.

Per l’anno 2020 non sono disponibili dati completi nemmeno sui pollini di gelso e brussonezia, così come di betulla e carpini, trattandosi di alberi che fioriscono nel periodo in cui è stato sospeso il monitoraggio. Le Graminacee e la parietaria (pianta della famiglia delle Urticacee), sono state prese invece in considerazione, vista la prolungata fioritura nell’anno, nonostante anch’esse presentino un picco pollinico ricadente nel periodo in cui nel 2020 è stato sospeso il monitoraggio.

I dati del 2020, raggruppati per tipologie di piante, indicano ancora che Trieste è la località con la maggior quantità di polline; in questa città e sul Carso triestino e Goriziano  predominano, come si è visto negli anni precedenti, la parietaria, il cipresso ed il pino. Tra le specie erbacee, invece, quella di gran lunga più abbondante è sempre la parietaria.

A Pordenone e, in generale, nella pianura friulana, il tasso di Graminacee, escludendo il periodo di sospensione del monitoraggio, risulta meno elevato; i pollini estivi abbondanti sono quelli della famiglia delle Cannabacee, la cannabis a luglio e il luppolo a fine agosto-settembre. In questa zona sono anche più abbondanti che nel resto della regione le spore di funghi e muffe, presenti in particolare a fine estate; ciò potrebbe essere connesso alla maggior propensione al ristagno atmosferico e alla umidità tipica della pianura friulana.

Anche a Lignano e lungo tutto il litorale i pollini più abbondanti di piante arboree sono quelli di cipresso e pino, mentre le erbacee sono rappresentate soprattutto da Graminacee e parietaria; le spore sono un po’ meno abbondanti di quelle registrate in pianura.

Nel complesso, nel corso degli anni i pollini sono aumentati in pianura e lungo la costa, mentre sono in leggera diminuzione a Trieste. Alcune piante hanno mostrato nell’anno 2020 un aumento della produzione pollinica su tutto il territorio regionale, soprattutto il cipresso, la piantaggine e l’ambrosia con l’assenzio.

Tra le specie aliene, l’ambrosia è quella su cui si concentra la maggiore attenzione, sia per la sua invasività che per le ricadute in ambito sanitario. E’ importante notare come nel 2020 la quantità di polline di questa specie si sia quasi dimezzata su pianura e costa, mentre nella zona del Carso sia notevolmente aumentata.

 

> Relazione sull’attività di monitoraggio aerobiologico in Friuli Venezia Giulia - anno 2020